LEGGO (F. BALZANI) - «È vero, abbiamo sbagliato a cambiare troppo la rosa. Per questo non venderemo Pjanic». Da Boston, tramite Roma Radio, arriva un parziale mea culpa da parte di Pallotta. Il presidente, nel discutere le voci che vorrebbero il bosniaco al Chelsea o al Psg, ha analizzato il lavoro di Sabatini quasi a voler mettere una linea tra la Roma che fu e quella che sarà: «In questi anni abbiamo commesso un errore: cambiare troppo la rosa. Ma dovevamo ovviare ad una situazione finanziaria difficile. Ora rientreranno anche giovani in prestito e vediamo cosa succede con lo stadio. Walter è stato bravo, ma abbiamo rivoluzionato troppo. Per la prossima stagione saranno pochi i correttivi da fare, la squadra è già forte e ci stiamo sempre di più avvicinando allo scudetto». Poi si concentra su Pjanic: «Mi dispiace leggere notizie non vere come la firma di Mire per il Chelsea. Non ho dato l’ok per la cessione, io voglio che lui rimanga. Queste voci fanno male alla Roma». A chiedere un intervento forte da parte della società sono stati lo stesso Pjanic e Spalletti. Il bosniaco, che ha una clausola rescissoria da 38 milioni, non vuole passare come quello che vuole andare via da Roma, come accaduto al suo amico Benatia.
Pjanic è l’unico acquisto del primo anno “americano” e sembra sempre più il leader di una squadra che insegue il 2° posto. «Non potrei essere più contento e orgoglioso della squadra e di come ha reagito negli ultimi tre mesi - ha sorriso Pallotta - Sono contento di Spalletti, avrei voluto fare prima il cambio in panchina. La squadra è in forma e si vedeva, era chiaramente un problema di testa. La Roma è molto forte, serviva un grande tecnico a guidarla. Sarebbero bastate 4 vittorie in più per essere in testa alla classifica». Elogi anche per il resto dello staff: «Conti, Zecca e Massara stanno svolgendo un grande lavoro anche a livello giovanile: il futuro è dalla nostra parte. Io non me ne vado, dovrete sopportarmi ancora a lungo». Nessuna domanda e quindi nessun commento su Totti. Evidentemente c’è poco da dire nonostante il 30 giugno (giorno della scadenza del contratto) sia sempre più vicino.