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Non si sa più che ruolo abbia, Radja Nainggolan. Perché se pensate che sia «solo» uno straordinario interditore, siete fuori strada. Se pensate che abbia anche un piede da centrocampista totale, vi avvicinate alla realtà. Se poi aggiungete una media gol da attaccante, ecco a voi l’identikit di un calciatore totale che ha fatto clic dalla giornata 1 del girone di ritorno. Da quando sulla panchina della Roma si è seduto Luciano Spalletti. Uno che gli costruì addosso, tra lo scetticismo generale, una veste da trequartista, per poi modificarla geneticamente. Come? Riportandolo indietro? Macché. Dandogli ancora più libertà offensiva. Nainggolan quarto attaccante, falso nove e vero tutto. Vero come i cinque gol, il primo e l’ultimo, quello al Verona e quello di ieri al Napoli che dà ancora un senso alle ultime tre giornate di campionato. Il clic è il 5, dopo che con Garcia era fermo a quota zero gol in un girone intero. Oggi Nainggolan è il terzo miglior marcatore della Roma dell’era Spalletti, dopo Salah ed El Shaarawy. È un cambio di marcia, come fosse lui il motore della Roma tutta.
(gasport)