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Mire prende la mira

23/04/2016 alle 14:13.
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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Due gol un anno fa davanti a Diego Maradona, una rete lo scorso anno sotto la Sud: vede il e fa centro. Almeno all’Olimpico, perché al San Paolo è tutt’altra storia. In queste due ultime partite, Mire, non c’era: a Bergamo se n’è stato in panchina, contro il Torino ha giocato solo gli ultimi minuti, accompagnando nella sua favola. Ora è pronto, adduttore permettendo, a riprendersi il posto in squadra, perché la Roma ha bisogno di lui e, diciamo, pure della sua vena anti-, utile per sperare nel secondo posto. La storia delle sue tre reti contro gli azzurri è ben diversa. La doppietta nel primo anno di è stata una festa: era l’ottava delle dieci vittorie consecutive che la Roma aveva regalato ai suoi tifosi. La rete contro il nella passata stagione aveva invece acuito le polemiche tra lui e la curva. Dopo il gol, un’esultanza rabbiosa davanti ai tifosi della Sud, i fischi e il giorno dopo le solite polemiche.

LE VALIGE PRONTE Mire la scorsa estate aveva maturato la convinzione di lasciare la Capitale: non ne poteva più del solito refrain, quel «non è decisivo», che è «discontinuo», che in cinque anni a Roma «avrà giocato bene due stagioni» etc etc. La migliore annata, numeri alla mano, è senza dubbio quella attuale, nella quale Mire ha realizzato il record di gol, nove, più dieci assist. Il bosniaco è arrivato a Roma insieme con gli americani (2011), con è l’uomo sempre presente nella gestione a Stelle e Strisce e, proprio come , rischia di andarsene. Perché se l’anno scorso, la sua partenza, poteva essere una conseguenza naturale per la stagione tormentata da numerose contestazioni, quest’anno appare cosa necessaria per lui e per la Roma. Il motivo, al di là dei suoi sentimenti verso i colori giallorossi, è doppio: una clausola alta, oltre i 30 milioni di euro, e un contratto in scadenza tra due anni, giugno 2018. Il bivio è proprio questo: Mire ha rinnovato nel 2014, guadagna poco più di 4 milioni di euro, è praticamente impossibile ridiscutere un rinnovo, e si dovrebbe fare ora vista la non lontana scadenza, a cifre più alte. Impossibile, a meno che a Trigoria non si cambi strategia, che i calciatori bravi, presenti e futuri, possano o debbano guadagnare contratti attualmente fuori portata (l’unico al momento è ). partente ancora più di , questa la sintesi. , Psg e Chelsea si sono affacciate, aspettano segnali di fine stagione. Poi, il mercato ci smentirà e magari partiranno entrambi o nessuno dei due. Ma al momento, la tendenza è un’altra. Sarebbe un peccato, perché Mire, nella Roma di , appare sempre più un indispensabile. In questa ultima fase in cui la squadra ha mostrato una certa anemia tattica, le sue idee, la sua classe sarebbero potute essere utili. I suoi detrattori faranno notare che contro il c’era. E’ vero, c’era e ha giocato male. Capita, ma in assoluto il genio di questo calciatore è sotto gli occhi di tutti e nella Roma non c’è un sostituto naturale, uno che sappia fare il regista e il trequartista. Uno che sappia dialogare con gli altri calciatori tecnici della Roma. E poi lunedì c’è il , con cui come detto, avrà un conto in sospeso.

TREND E BILANCI La Roma nella gestione americana ha un trend positivo contro il all’Olimpico: pari (2-2) con in panchina Luis Enrique, vittoria con Andreazzoli (3-1), successi con (2-0 e 1-0). Tre reti nelle ultime due sfide, tutte e tre firmate da . Una su punizione sotto la Nord, una su rigore e l’ultima con un tocco alla Gianni Rivera. ha speso cinque anni della sua vita con la maglia della Roma, il giallo e rosso sono i colori da lui più indossati. Siamo a 156 presenze in serie A (182 compresse le varie coppe), a Lione si è fermato a 120, per non parlare del Metz con cui ha giocato solo 34 volte. La Roma non sarà mai una squadra qualsiasi e se fosse per lui non se ne andrebbe mai, ma il mercato è una brutta bestia: i soldi azzerano i sentimenti. Qualcuno, se Mire andrà via, brinderà, qualcun altro sarà preso dalla disperazione. Sopra a tutto ciò ci sono i numeri. E dicono che Mire nel primo anno ha realizzato 3 gol e 9 assist, nel secondo 3 reti e sei assist, nel terzo 6 e 6, lo scorso anno 5 e 10 e oggi è alla ricerca del decimo gol e come passaggi gol è per il secondo anno consecutivo in doppia cifra. Vuole il decimo gol proprio contro la sua squadra preferita, appunto, il . Si può fare. Comunque vada sarà un lunedì di Liberazione.

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