Spalletti Luciano o Donadoni Roberto. Due che a quell’eterno dilemma del calcio italico — cambiare allenatore conviene o no? — hanno dato una risposta chiara e inequivocabile. Roma e Bologna ancora sono indecise se benedire il giorno che si sono decise a convocarli in sede, o riempire l’animo di rimpianti per non aver svoltato prima.
È tardi per la Roma, tornata a rincorrere la Champions. Ma l’effetto fionda non è sufficiente per cullare sogni scudetto. E non è sufficiente neppure per il Bologna, che con Donadoni sfiora ritmi da Europa League. Li sfiora persino adesso, che da sei giornate non vince e da tre consecutive perde. Ma 30 punti in 21 giornate valgono un rendimento da settimo posto. Spalletti a 30 non è ancora arrivato: 29 punti in 12 giornate, seconda posizione virtuale dietro all’inarrestabile Juve.
(gasport)