IL TEMPO (A. SERAFINI) Potrebbe suonare come la solita banalità, ma quel gol gli ha veramente cambiato la vita. Uno dei momenti che Mapou Yanga Mbiwa non dimenticherà mai. Sotto la curva sud, prima di salutare la sua breve, ma intensa avventura in giallorosso, il difensore francese ha segnato la storia del derby capitolino, un pezzo della sua vita da custodire gelosamente. Adesso, tornato in patria, sogna di conquistare un posto in Champions League con la maglia del Lione. A Roma c'è già riuscito.
Anche se è tornato in Francia non avrà certo dimenticato quel giorno. «Non scherziamo, mi ricordo anche i secondi di quel pomeriggio. Porto con me una grande emozione nel cuore, che non riesco ancora a definire».
Quel derby ebbe un valore ancora più importante, vi trascinò direttamente nell'Europa che conta.
«È vero, ma credo che giocare partite del genere sia un'emozione unica a prescindere, è incredibile, magnifico».
Le è mai capitato di giocare un'altra partita simile?
«Assolutamente no e non so se succederà ancora. Mi avevano spiegato che la partita con la Lazio era diversa da tutte le altre, ma sono riuscito a rendermene conto soltanto guardando la reazione dei tifosi, non ho mai visto niente del genere».
In particolare?
«Non c'è stato un momento diverso dagli altri, è chiaro che quando ho visto sbucare il pallone ci sono andato con tutto me stesso. Di quel giorno però mi ricordo tutto: l’ambiente, i tifosi, la felicità della gente. Quel gol è stato il più bello e il più importante della mia carriera».
Lo sa che i tifosi romanisti parlano ancora di lei?
«Sì, (ride) ancora mi scrivono su Facebook, anche per me è impossibile dimenticarli».
Segue ancora la Roma?
«Certo quando posso la vedo, altrimenti ho tanti amici, uno in particolare che mi aggiorna sui risultati. A volte mi registra le partite».
Quindi vedrà anche questo derby?
«Di sicuro lo seguirò o mi informerò, i miei amici Totti, De Rossi e Florenzi provarono a spiegarmi che questa è una partita speciale».
A proposito di Totti, c'è la possibilità che questa possa essere la sua ultima sfida con la Lazio.
«Sinceramente non lo so, posso dirvi che sarebbe bello vincere magari con un suo gol e lasciare così un ricordo ancora più grande».
Il capitano però vorrebbe giocare un altro anno.
«Francesco è un ragazzo molto intelligente, ma sinceramente non so quali siano le sue intenzioni. Magari adesso non può giocare tutte le partite per 90 minuti, ma con la qualità che ha potrebbe risultare decisivo anche disputando soltanto 45 minuti».
Quindi come finisce?
«Vinciamo noi. 2-0».