Nessuna novità rispetto al solito: la Roma vuole che Francesco Totti chiuda la sua carriera a giugno per poi passare subito nello staff dirigenziale, il capitano della Roma invece vuole continuare a giocare. Quei 45 minuti, conditi da assist, contro il Bologna potrebbero però aver fatto cambiare idea a qualcuno.
Per uscire fuori dallo stallo tra Pallotta e il capitano, alla Roma c’è stata anche la tentazione di fare un comunicato in cui si ufficializzasse la posizione presidenziale, ma aleggia un timore di fondo: e se poi Pallotta cambiasse idea? L’ipotesi non è affatto peregrina, perché il numero uno sa bene che far vivere a Totti un’ultima stagione mediaticamente sarebbe impagabile. L'ingaggio non sarebbe un problema, la domanda implicita è se si rinuncia a questa opportunità perché c’è il timore che Totti anche a 40 anni sia troppo ingombrante nello spogliatoio.
In caso si compiesse il divorzio con la Roma, la scelta di Totti è indirizzata tra il campionato statunitense e quello arabo. Ovvio che la valenza sarebbe completamente diversa. Il calcio Usa pare essere in ascesa e la famiglia di Totti sarebbe più attratta da questa soluzione. Il calcio arabo da un lato sarebbe una sorta di pensionamento dorato, dall’altro però gli consentirebbe di avere un anno per programmare il futuro. La rottura dei rapporti, anche a livello umano, con l'attuale dirigenza getta ombre anche sul futuro da dirigente di Totti, il quale avrebbe un contratto di 6 anni per ricoprire un ruolo in società.
(gasport)