IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Vale la pena provarci, anche se nessuno a Trigoria (e fuori) può ancora avere la certezza di andare a dama: la Roma, già da qualche settimana, sta aiutando Alisson a diventare cittadino dell’Unione Europea e quindi ad arrivare nella capitale, la prossima estate, con lo status da comunitario. La premessa è d’obbligo: non sarà facile. Lo sa bene l’agente italiano incaricato dal club giallorosso di trovare la soluzione ideale. Le opzioni sono due: le origini tedesche del portiere o quelle spagnole della moglie. A quanto pare, però, la via percorribile è solo la prima.
COGNOME RIVELATORE - Prendere fiato e via: Alisson Ramsés Becker. Leggendo per esteso si capisce subito che il portiere, tra l’altro nato a Novo Hamburgo (Rio Grande do Sul), qualche legame stretto con la Germania ce lo deve avere per forza. Quando, circa due anni fa, la Juve ebbe la possibilità di prenderlo (il ragazzo bloccò il tentativo della società bianconera perché contrario, così giovane, a non giocare e quindi a fare il vice di Buffon), si informò proprio sullo status di Alisson e sulla possibilità di essere tesserato da comunitario grazie alla cittadinanza tedesca. La Roma, avendo usato gli stessi canali, ha approfondito la questione. Natalia Howes, la studentessa di medicina diventata moglie il 23 giugno scorso del portiere della Seleçao, è gaucha di origini spagnole. Ma la legge non aiuta la società giallorossa: dopo un anno di matrimonio è possibile richiedere la cittadinanza, ma per averla è necessario poi essere residenti per un altro anno in Spagna. Insomma, meglio puntare sul passaporto tedesco, anche se di tempo ne è rimasto poco.
PIÙ SCELTA - La Roma ha già acquistato i 2 extracomunitari: Alisson e Gerson, entrambi scelti in Brasile. Se poi si liberasse, a sorpresa, un posto, grazie al nuovo status del portiere, allora anche alcune mosse di mercato potrebbero tornare d’attualità. Ad esempio nei mesi scorsi è stato offerto a Sabatini il trequartista Lucas Lima, 25 anni, del Santos. Nazionale come Alisson, è considerato tra i migliori talenti del calcio sudamericano. L’anno scorso ha rifiutato il Porto, mentre a fine del 2015 ha dato la disponibilità al suo manager a parlare con il ds della Roma. L’80 per cento del suo cartellino è di proprietà del fondo Doyen Sports Investments che valuta Lucas Lima più di 20 milioni. Ultimamente lo ha trattato pure il Psg. E non è casuale che sia stato proposto alla società giallorossa proprio un centrocampista offensivo. Il brasiliano somiglia a Pjanic che rimane, avendo la clausola di 38 milioni, l’unico romanista impossibile da blindare (in teoria conta la volontà del giocatore che però può essere invogliato con un ingaggio migliore dell’attuale). C’è solo un modo per tenerselo stretto: andrebbe ridiscusso l’accordo economico, cioè il contratto (rinnovato nel 2014 e in scadenza nel 2018), ipotesi che, almeno per il momento, la proprietà Usa non prende in considerazione.
IN MEZZO AL GUADO - Anche Nainggolan può cadere in tentazione: il Chelsea fa sul serio da mesi. ecco perché la società giallorossa non si può fare trovare impreparata. Keita saluterà a fine stagione, ma tornerà Paredes. Che spiega: «Vorrei finalmente dimostrare il mio valore nella Roma». Spalletti, anche prima di dire sì a Pallotta, ha spesso seguito di persona il regista dell’Empoli. L’allenatore si pronuncerà solo quando saprà quanti big resteranno l’anno prossimo. Di sicuro insisterà per Zielinski che però è stato chiamato dal Liverpool e, anche recentemente, dal Napoli. L’Udinese prepara l’asta e chiede in partenza 20 milioni. Che la Roma può tirare fuori da una o più cessioni di giovani. Oppure se andrà via uno tra Pjanic e Nainggolan.