Sono tanti i dubbi nel cuore di Francesco Totti e Daniele De Rossi, appesi a una rimonta che chissà se avranno la forza, la voglia e la capacità di completare. Cento giorni alla scadenza di un contratto, alla fine di un’era geologica. E 80 giorni per non chiuderne un’altra, di storia. Totti e la Roma, De Rossi e l’Italia.
Al momento il centrocampista non sembra rientrare nei piani del ct Antonio Conte, anche se De Rossi fisicamente non è al meglio e il tempo stringe: sono rimaste solo otto partite di campionato per convincere l'ex allenatore juventino che in questi giorni prepara i test con Spagna e Germania.
«Non mi piace come Spalletti sta gestendo Totti e De Rossi, i due meritano più rispetto», dice Carlo Mazzone. Francesco Totti non è mai stato così vicino all’addio. E non sembra bastare la voglia da ragazzino del capitano per convincere Pallotta. «La vicenda è stata mal gestita — ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò —. Ma si fa ancora in tempo a recuperare. E credo che questo sia giusto, doveroso nei confronti di chi ha fatto una scelta di vita, 25 anni nella stessa squadra, un percorso più unico che raro che va rispettato». Rieccola, la parola rispetto. Ma qui il sostantivo più adatto è malinconia. È la mancata forza di fermare il tempo.
(gasport)