IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - Un doppio vertice, prima a Palazzo Chigi poi in Campidoglio, per discutere dei ritardi accumulati dal progetto per il nuovo stadio a Tor di Valle, impantanato da mesi negli uffici della Regione per colpa delle tante lacune negli elaborati presentati dai privati. Ieri mattina il presidente della As Roma, James Pallotta, ha incontrato prima il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, e poi il commissario del Comune, Francesco Paolo Tronca. Due riunioni per fare il punto sul progetto del nuovo impianto sportivo, accanto al quale dovrebbero essere edificati tre grattacieli alti fino a 220 metri tutti destinati a negozi, uffici e alberghi, più altri 15-16 edifici commerciali. Un «Ecomostro» di cemento, come lo hanno ribattezzato tutte le più importanti organizzazioni ambientaliste, bocciato pure dall’Istituto nazionale di Urbanistica che più volte ha parlato di «speculazione».
LA PROMESSA Al commissario Tronca, affiancato dal direttore generale del club giallorosso, Mauro Baldissoni, Pallotta ieri ha provato a fornire delle rassicurazioni. E ha lasciato l’ex prefetto di Milano, pare, con una promessa: «Entro aprile consegnerò tutte le carte». Un impegno simile era stato preso, quasi un anno fa, con l’ex sindaco Marino. Perché in teoria, il progetto definitivo avrebbe dovuto essere consegnato dal manager di Boston e dal costruttore Luca Parnasi a giugno 2015. Ma nelle carte presentate in Comune, e poi girate agli uffici tecnici della Pisana, mancavano decine di elaborati e documenti fondamentali per far partire la conferenza dei servizi decisoria, che in teoria dura sei mesi. Ma proprio la mole di falle progettuali non ha mai fatto scattare il count down e così l’opera rimane in stand by da mesi.