La sensazione più forte che domina la Roma è una: la Champions League è la nostra casa. Per questo c’è malinconia negli occhi di Florenzi quando dice: «Purtroppo nel calcio il cinismo paga sempre e noi ne abbiamo avuto poco, come all’andata. Non siamo riusciti a fare gol, e alla fine a questi livelli è ciò che conta».
Spalletti non fa sconti ai suoi: «Bisogna prendere atto della realtà, abbiamo perso 2-0 e il Real Madrid ha meritato questa qualificazione, il resto sono altri discorsi. Dobbiamo essere realisti: abbiamo avuto il triplo delle occasioni, ma fare un gol avrebbe cambiato la mentalità della partita. Ora zitti tutti e a casa. Ce la dovevamo giocare, guai a chi dice che abbiamo fatto bene. Gli si può fare anche i complimenti ai giocatori, ma dobbiamo crescere come mentalità e convinzione, non ci aiutiamo. Siamo deboli in alcuni aspetti, c’è poco da fare. Il Real non sta passando un bel momento, non è qualcosa di irresistibile. Essere soddisfatti di queste due partite mi angoscia: figurati a che livello siamo caduti di testa se siamo contenti dopo due sconfitte per 2-0, temevo un’altra disfatta. Bisogna velocemente prendere atto della realtà: dobbiamo crescere, se no non va bene. Per come ho visto la squadra nell’ultimo periodo, è nella direzione giusta, ma serve fare dei balzi, non dei passettini in avanti. Quando rientro dopo il 2-0 di stasera e vedo i giocatori predisposti a essere soddisfatti... Questa cosa mi crea un malessere difficile da superare. Se uno rientra nello spogliatoio e non è arrabbiato, non si rende conto dell’occasione che ha buttato via. Ci sono partite che rimarranno nella storia del calcio, per sempre, e questa era una di quelle: ti apriva una scorciatoia verso il calcio mondiale, più di quella che ti danno 38 partite di campionato».
(gasport)