IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Alla fine tira un sospiro di sollievo. Anche perché, se il pareggio con l’Inter allontana la Roma dal secondo posto, l’avvicina (aspettando la Fiorentina) al terzo. Spalletti si mostra soddisfatto: «Il risultato può essere giusto anche se dopo il pareggio mi aspettavo qualcosina in più». Come al solito, l’analisi del tecnico è lucidissima: «Nel primo tempo siamo andati in difficoltà perché abbiamo perso troppi palloni e gestito male le occasioni. Poi le cose sono migliorate quando Pjanic è andato al centro. Il gol subito? Ruediger scivola subito dietro, avevamo Manolas e si poteva difendere con un due contro due. Abbiamo sbagliato a gestire un pallone semplice. Florenzi? Se difende, Alessandro va in difficoltà. Se invece attacca, allora è l’avversario che lo deve rincorrere. Le cose o le facciamo o le fanno gli altri». A proposito di errori, inevitabile la domanda su Dzeko, anche ieri poco incisivo sotto porta: «È strano quello che a volte gli succede, ha fatto delle scelte a volte dubbiose ma si è impegnato. Lui ha comunque tutte le caratteristiche per essere un attaccante forte. Si va avanti con lui». Gli fanno vedere in tv la mano di Miranda sul colpo di testa del bosniaco che poteva/doveva essere sanzionato con il rigore: «Non l’avevo vista, era difficilissima da sanzionare. Noi comunque siamo di quelli che vanno ad accogliere il richiamo del presidente Ulivieri di non commentare le decisioni... ».
LA STOCCATA Inevitabile la domanda su Sabatini che nel pre-gara ha confermato di aver rassegnato le dimissioni. Chi si attende una risposta soft, per non alimentare ulteriori polemiche, deve ricredersi: «Ha sbagliato. Lui ha contribuito ai successi e a disegnare questa squadra. È come se un giocatore venisse a dire ora che vuole andar via a fine anno. Lo ripeto, Walter ha sbagliato.Tutto quello che si farà il prossimo anno si costruisce adesso e questi discorsi oggi non si possono e devono fare. Né i giocatori né i dirigenti». Difficile essere più chiari.