Gli applausi del Bernabeu a Francesco Totti, gli applausi dei tifosi della Roma a tutta la squadra. In pochi, ufficialmente, credevano alla rimonta romanista, in tanti, per non dire tutti, hanno iniziato a sperarci quando la Roma è scesa in campo a testa alta. Applausi, nonostante gli errori di Dzeko e Salah.
L’analisi lucida è rimandata ad oggi, ieri sera era il tempo della tristezza. Anche se qualcuno tira fuori l’orgoglio: «Perché soltanto a settembre prendevamo tre gol in mezzora dal Bate Borisov?», e qualcun altro sceglie l’ironia: «Unica via».
Ci prova eccome Szczesny a tenere in partita la Roma. Dzeko sarà di nuovo titolare domenica a Udine in campionato? Tempo per pensarci ce n’è, quel che però immediatamente entra nel pensiero dei romanisti è che adesso: «Sotto a chi tocca». È rimasto il campionato e una Champions, magari partendo dai preliminari, da conquistare: «Magari - twitta Paola - la sfortuna di stasera ci tornerà indietro».
Niente romanticismo, ma una mini poesia in meno di 140 caratteri è quella di chi commenta la partita così: «Se il turno vuoi passare, le occasioni sottoporta non devi sbagliare». Tutti apprezzeranno i tremila romanisti che hanno cantato al Bernabeu e si sono fatti sentire per tutti i 90’. Qualcuno lascia lo stadio in lacrime, qualcun altro si consolerà con la sangria, chi rimane a Roma da oggi si interrogherà su quello che ha detto ieri Spalletti alla fine del match: «Mi crea malessere pensare che si può essere soddisfatti di due partite perse 2-0...». Parole amare, che accompagnano la triste notte romanista.
(gasport)