IL TEMPO (E. MENGHI) - Nelle regole non scritte di Spalletti c’è quella che premia i presenti a tutti gli allenamenti a discapito di chi, magari per infortunio, ha saltato qualche seduta. È successo con gli influenzati Manolas, Florenzi e Dzeko, tutti in panchina ad Empoli e non è un caso che, prima dell’esplosione del caso Totti, il tecnico avesse deciso di schierarlo dal 1’ perché il capitano aveva lavorato bene col gruppo. Ma come in ogni regola esistono le eccezioni e Nainggolan potrebbe rappresentarla. Il belga, infatti, ha rimediato un semplice indurimento tra la tibia e il polpaccio e non ha nessun danno serio che possa costringerlo ai box. Ieri ha lavorato in palestra, piscina e fisioterapia, non è ancora tornato a correre, ma potrebbe farlo presto. Radja è sicuro di farcela e Spalletti dovrebbe tenergli il posto, anche se nel frattempo sta valutando le alternative. Più Vainqueur che Iago Falque, nonostante veda il primo come sostituto ideale di Keita e non di Nainggolan. Lo spagnolo è stato scelto a gara in corso per rimpiazzare il compagno infortunato, l’allenatore è rimasto entusiasta della sua prestazione, ma non lo vede ancora al top della condizione, perciò sarebbe poco pronto a partire titolare.
Non è un cruccio Pjanic, che dopo due allenamenti differenziati si aggregherà alla squadra oggi alle 11 e sarà della partita. Spalletti vuole i migliori per sfidare la Fiorentina, ha seguito in solitudine a Trigoria la gara con il Napoli, lavorando fino a tardi allo studio dell’avversaria, una delle più temute. Per provare a contrastarla si affiderà a Florenzi e non a Maicon, con Digne dall’altro lato, Manolas al centro a fare coppia con Rudiger. Il rebus attacco non è stato sciolto dalle ultime prove tattiche in cui il toscano ha mischiato le carte, tenendo però Salah vicino a Dzeko. Potrebbe essere un indizio e allora uno tra Perotti ed El Shaarawy sarebbe l’escluso di un reparto in cui la coperta non è più tanto corta.