REPUBBLICA.IT (S. SCACCHI) - Berlusconi ha dato appuntamento alla finale di Coppa Italia per la decisione sul futuro di Sinisa Mihajlovic. E restano otto giornate nelle quali i rossoneri dovranno cercare di risalire almeno una posizione in classifica per evitare di dover scendere in campo a fine luglio nei playoff Europa League con conseguente rinuncia alla remunerativa tournée nordamericana per la International Champions Cup. Altrimenti l'unico modo di evitare questi spareggi anticipati sarà battere la Juventus all'Olimpico.
CAMBIO PROBABILE - Ma anche se il presidente milanista lascia ancora qualche chance all'allenatore serbo per ovvie ragioni di tenuta motivazionale della squadra (senza dimenticare che ieri ha pronunciato queste frasi nell'ambito di un'intervista elettorale a una radio di Roma, città dove Mihajlovic è molto popolare) in questo momento è molto probabile che le strade tra Milan e allenatore si separeranno a fine stagione. I giochi per le panchine della Serie A della prossima annata si stanno già compiendo. Saranno tanti i tecnici a cambiare squadra. Difficile in questo domino attendere fino all'ultima settimana di maggio. Il Milan si sta muovendo in particolare su Eusebio Di Francesco. A meno di cambi di scena - sempre possibili con Berlusconi - di fronte a un eventuale finale entusiasmante della squadra rossonera, è Di Francesco il candidato più serio alla successione del serbo.
NUOVO DS A FIANCO DI GALLIANI - Ma l'arrivo dell'allenatore degli emiliani potrebbe non essere l'unico innesto significativo nel Milan 2016-17. Per la prima volta, dopo tante voci negli ultimi due anni e mezzo, sarebbe davvero in arrivo un nuovo ds: il nome è quello di Walter Sabatini che lascerà la Roma al termine del campionato. Galliani ieri ha negato: "Walter è un amico, ma al momento non è previsto". E' una smentita ma contiene due elementi importanti. La precisazione "al momento" è la dichiarazione di amicizia con il più apprezzato scopritore di talenti e produttore di plusvalenze del nostro calcio. Proprio questa amicizia tra l'ad milanista e il dirigente giallorosso renderebbe possibile una coabitazione sempre sfumata con altri direttori sportivi dopo l'addio di Braida.
SCALATA AMICHEVOLE - Sabatini non sarebbe protagonista di una "scalata ostile" per usare il linguaggio dell'economia e della finanza, ma di una convivenza pacifica. D'altronde proprio le ultime due sessioni di mercato hanno confermato i buoni legami tra Galliani e Sabatini con gli affari Bertolacci, Romagnoli ed El Shaarawy. Il ds umbro riempirebbe lo spazio vacante dopo il divorzio con Braida, quello di un dirigente con notevole fiuto calcistico per valutare gli acquisti. Anche in questo caso la diplomazia è d'obbligo perché Sabatini è un dirigente della Roma fino a maggio e Spalletti ha detto che cercherà di convincerlo a non andare via. Ma questa volta le voci di un nuovo ds del Milan sembrano più concrete rispetto ai contatti del recente passato.