LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA / M. PINCI) - Addio sì, ma lasciando una ricca eredità. Sabatini ha deciso, saluterà la Roma a fine stagione, ma prima di andarsene vuole chiudere affari per pareggiare il bilancio economico. O quasi. Da qui al 30 giugno per la Roma sarà la stagione delle cessioni. Obiettivo: incassare 75-80 milioni. Il sacrificio più doloroso sarà Pjanic: per lui l’asta europea è già iniziata, con il Psg in vantaggio su Real e Manchester City. Base d’acquisto, la clausola da 45 milioni prevista dal contratto. Pallotta ha un debole per il bosniaco, lui sarebbe felicissimo di restare. Ma di fronte a un’offerta di quel tipo dire no è impossibile.
Altra cessione decisa è quella di Tony Sanabria, che di tornare a Roma non ha alcuna voglia: a Madrid è già partito il derby, ma Perez è nettamente avanti e per portare al Real il centravanti rivelazione della Liga con il Gijon è pronto a mettere sul piatto 22 milioni. Un uomo dei giallorossi ha già parlato con i blancos. Pare destinato a partire anche Umar Sadiq, il centravanti della Primavera rivelazione delle ultime gara di Garcia: i 2 gol in serie A a nemmeno 19 anni hanno attirato le attenzioni dell’Arsenal. La Roma ha già rifiutato la prima offerta di 13, si chiuderà a quasi 15 milioni, oltre 5 volte il gruzzolo investito per riscattarlo dallo Spezia. Sacrificio accettabile visto il carattere ballerino del ragazzo e la scelta di puntare per il futuro su Ponce. Parte della cifra sarà reinvestita: dal Rosario arriverà per 8 milioni il 19enne argentino Lo Celso. Da aggiungere ai brasiliani Gerson e Alisson.
In attesa del futuro, domani a Udine Pjanic guiderà il centrocampo della Roma. Senza Nainggolan, solo in panchina per il solito guaio muscolare, oltre a Keita potrebbe affiancarlo Florenzi, 25 anni ieri. A cui il ko di Madrid non è ancora andato giù: «Siamo ancora incavolati, era una strada per diventare grandi in fretta, ora questa rabbia dobbiamo metterla in campo a Udine».