Tra le colpe di Rudi Garcia c’era anche quella dell’essere «troppo tenero» con la squadra. Un sentimento condiviso dalla dirigenza, o almeno da una parte. Dentro la società — ad esempio il d.g. Mauro Baldissoni — c’era chi consigliava a Pallotta di interrompere il rapporto con Garcia già nel giugno scorso. Il d.s. Walter Sabatini, una volta iniziata la stagione, si è invece battuto perché Garcia la portasse a termine, ma non per vera fiducia nel francese. Sabatini voleva presentarsi con Antonio Conte (unica alternativa: l’ex c.t. cileno Sampaoli) alla partenza del campionato 2016-2017. Un’altra figura di allenatore con il pugno di ferro.
L’uscita di Spalletti, oltre che ai giocatori, era diretta anche alla dirigenza. Per vincere c’è bisogno di qualcosa in più di quello che il tecnico ha a disposizione. Non è da escludere, in estate, una mezza rivoluzione, a partire dai giocatori più «vecchi» (Maicon, Keita, forse anche De Rossi) e da chi ha deluso (Dzeko).
(corsera)