IL TEMPO (A. AUSTINI - F. M. MAGLIARO) - Parte il conto alla rovescia, sperando che sia l’ultimo. «Presenteremo il dossier sullo stadio ad aprile. I ritardi sono anche colpa nostra, quando è iniziato l’iter non ci aspettavamo tutte queste difficoltà: complicazioni sull’impatto ambientale, sul design etc... ». Parola di James Pallotta, a conferma della data (l’ennesima) di consegna del progetto definitivo filtrata nelle ultime settimane. Una scadenza avallata anche da voci interne al gruppo Parnasi, impegnato nelle trattative con il Gruppo Pizzarotti di Parma per altri affari non direttamente connessi con lo stadio di Tor di Valle.
Resta da capire, quindi, se il dossier sia pronto e le riunioni servano a scegliere la carta e il fiocco con cui incartarlo per presentarlo in Comune, che poi lo girerà in Regione, oppure se si attendono ancora riunioni importanti ma non definitive. Ieri Pallotta ha dedicato l’intera giornata a tre meeting sul nuovo impianto, accompagnato da due collaboratori dedicati al progetto. Dopo gli appuntamenti mattutini, nel pomeriggio è stato «intercettato» nella sede di Enel a viale Regina Margherita. All’interno un incontro organizzato dall’amministratore delegato dell’azienda energetica Francesco Starace, grande tifoso romanista, che ha convocato in sede Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia. Il colosso dell’informatica è infatti uno dei partner dell’operazione stadio e Pallotta ieri ha approfondito i possibili campi di collaborazione, alla presenza anche del direttore di Enel Italia, Carlo Tamburi. Oltre a fornire i servizi informatici nell’impianto sportivo e nel resto delle strutture, Microsoft potrebbe ad esempio appoggiare la Roma attraverso una piattaforma digitale simile a quella aperta per il Real Madrid al Bernabeu. Enel, invece, siederà direttamente alla Conferenza di servizi decisoria convocata dalla Regione insieme a tutti gli altri enti interessati.
Gli americani ora provano ad accelerare, consapevoli che la strada sarà lunga. «I tifosi sarebbero contenti di avere lo stadio nel 2021?» chiede un cronista a Pallotta. «Mi sparerei se la data fosse quella» la risposta ironica del presidente mimando una pistola puntata alla testa. In realtà la Roma vorrebbe aprire l’impianto molto prima. La voce che filtra è «stiamo scegliendo il parquet»: vale a dire, è partita la stretta finale anche se il plico non è ancora definitivamente chiuso. Questo lascia ipotizzare - dopo i numerosi rimpalli di date che hanno caratterizzato tutto il periodo del crepuscolo di Marino, Natale e il primo bimestre del nuovo anno - che entro i primi quindici giorni di aprile si dovrebbe arrivare alla consegna: un’ipotesi confermata dalle indiscrezioni.
Ricordiamo che una prima bozza di progetto definitivo, di fatto rigettato per incompletezza, era stato depositato in Campidoglio nel giugno 2015, e il ritardo accumulato fa rimbalzare lo stadio della Roma dritto dritto nella campagna elettorale. Da un punto di vista amministrativo, l’iter per il via libera finale ai lavori è iniziato con la delibera sul pubblico interesse all’opera, votata a dicembre 2014 dal Consiglio comunale. Tuttavia, poiché vi è un secondo step - il progetto definitivo e la sua approvazione - l’iter resta aperto fino alla sua conclusione. La Regione ha sei mesi di tempo, dal momento della presentazione del reale progetto definitivo, per far svolgere i lavori della Conferenza di servizi. Al momento in cui questi lavori terminano, l’iter si chiude. E non si può più modificare. Fino a quel momento, in teoria, il Comune potrebbe cambiare le carte in tavola. Per farlo, occorre che il Consiglio comunale voti una nuova delibera (non è sufficiente una delibera di Giunta) che sia però supportata da un’inattaccabile serie di motivazioni giuridiche. Altrimenti, si rischia una causa miliardaria.
Ipotizzando il 15 aprile come data di consegna del dossier in Campidoglio e un mese circa per l’esame preliminare delle carte da parte degli uffici comunali prima di girarli in Regione, la Conferenza potrebbe insediarsi nella seconda metà di maggio. I suoi sei mesi di tempo, perciò, scadrebbero nella seconda metà di novembre. Nel frattempo le elezioni comunali - se la data del 5 giugno per il primo turno venisse confermata - daranno alla città il nuovo Sindaco il 19 giugno. I tempi tecnici per proclamazione, insediamento della Giunta, riunione del Consiglio, convalida degli eletti, elezione delle diverse cariche dell’Assemblea (Ufficio di Presidenza, Commissioni, costituzione dei gruppi), e siamo a metà-fine luglio. Quindi, rimarrebbero tre mesi buoni in cui la nuova Amministrazione potrebbe decidere di modificare o anche cancellare del tutto il pubblico interesse all’opera.
Per capire che aria tiri nei palazzi della politica oggi Pallotta ha appuntamento in Campidoglio con Tronca, dopo l’incontro di inizio dicembre a cui il commissario non prese parte delegando il subcommissario Ugo Traucer e la vicaria Jolanda Rolli.