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Derby, Lucio e ombre

26/03/2016 alle 12:56.
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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - non è quello de “il derby non si gioca, si vince”. Una frase a effetto pronunciata da alla vigilia della sua prima stracittadina. Quella che apriva il post 26 maggio, quella che poi avrebbe dato vita a tre anni di sole vittorie e due pareggi per la Roma, dal 2013 a oggi. Lucio con il derby ha un rapporto molto particolare, contraddittorio, fatto di luci e ombre, grandi soddisfazioni e altrettante amarezze: tre vittorie, tre sconfitte e due pareggi, otto confronti tutti contro Delio Rossi. Diciamo che la partita con la Lazio non è quella che gli è riuscita meglio nei suoi quattro anni in giallorosso. Il bistrattato ha lasciato sul tavolo due pareggi e tre vittorie.

RICORDI E DOLORI  ritrova la Lazio dopo sette lunghi anni di astinenza. E l’ultima volta che l’ha vista non è andata bene: sconfitta, 4-2, e lite furibonda con il ds Tare. Tra “un sei scorretto” e “quel dito te lo potevi mettere...”, è stata una Pasqua un po’ così. Pandev, Zarate, Mexes, Lichtsteiner, , Kolarov, i sei marcatori di quel pomeriggio prepasquale. Nell’intervallo discussione accesa tra l’allenatore giallorosso e il ds biancoceleste, portata davanti alle telecamere nel post gara. Quello, per Lucio, è stato l’ultimo appuntamento con la Lazio. Meglio il penultimo, sfida di andata, rete di J.Baptista di testa sotto la Sud. Il primo derby, invece? Quattro anni prima: gol di , pari di Rocchi. Ben più carica di significati la sfida di ritorno della stagione, 2005-2006. era rotto e seduto su una panchina di legno a bordocampo. Vince la Roma 2-0 e quella per era la undicesima vittoria di fila, la Lazio finisce a meno sedici dai giallorossi, un dato ricordato quella sera dal numero della maglia di , il 16, con sopra scrittomeno.LA STANGATA
La prima vera mazzata arriva nel dicembre del 2006, in una fredda serata di dicembre. Commozione in tribuna stampa per la recentissima morte dell’amico e collega Alberto D’Aguanno, fuoriclasse della redazione di Mediaset con spiccate simpatie per i colori giallorossi. quella sera gli avrebbe dedicato volentieri una vittoria, ma la sua Roma andò a sbattere contro il muro di Delio Rossi: Ledesma, Oddo, Mutarelli. Si ricorda quella nottata per il tuffo di Rossi nella fontana del Gianicolo. Nella gara di ritorno, aprile 2007, non si matura la vendetta, ma solo un triste 0-0. Primo e unico della gestione . Il primo derby della stagione 2007/2008 è trionfale: Vucinic, Mancini e Perrotta ribaltano l’iniziale vantaggio di Rocchi. Non basta una rete di Ledesma nel finale per togliere la vittoria alla Roma. Una specie di liberazione per , che aveva visto andare via la stagione precedente senza una vittoria. Nel ritorno, sconfitta con beffa nel finale firmata Behrami che chiude il derby sul 3 a 2 per la Lazio, proprio quando tutto stava per andare in archivio con le reti di Taddei, Pandev, Rocchi e Perrotta. Niente. Quindi, per gli amanti delle statistiche, Lucio non vince contro la Lazio dalla notte di Baptista, mentre Pioli, il suo prossimo dirimpettaio, la Roma non l’ha ancora mai battuta. E tra un po’ cominincerà il tormentone:
o non . Nell’interessante disamina tattica andata in onda ieri su Roma tv, il tecnico è tornato sulla gara con l’
. «Edin ha cambiato la partita? L'ha cambiata la mentalità della squadra. Lui ci ha messo del suo e ha dato un contributo. Con Edin in campo dal primo minuto, magari sarebbe stato più difficile rimettere le cose a posto. E
? Eccezionale».

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