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Il «Wall Street Journal», infatti, ha svelato come dietro i successi ci sia anche una «start up» californiana, la «Tag.Bio», sostenuta economicamente proprio dalla Raptor di Pallotta con un investimento iniziale da 250 mila dollari. Il software è in grado di raccogliere e individuare statisticamente movimenti o scelte ricorrenti da parte dei giocatori. Tutti dati utili allo staff dell’allenatore. Secondo Chris, figlio del presidente, è fondamentale una condizione: «E' importante che si sappia cosa cercare, altrimenti si ottengono dati falsati».
(gasport)