IL TEMPO (E. MENGHI) - Il Real Madrid fa l’umile alla vigilia del ritorno di Champions con la Roma. Zidane dà ragione a Spalletti, perché «non esiste la parola impossibile, nel calcio devi sempre giocartela e noi dobbiamo fare la partita».
Certo, partire dal 2-0 è un buon inizio per qualsiasi squadra, ma soprattutto per chi è abituato a vincere e punta in alto anche in Europa: «Gestisco la pressione, quello che dobbiamo fare è pensare solo a questa partita. Se non giochi bene puoi venire eliminato, ma siamo concentrati e la stiamo preparando nel modo migliore». Zidane deve fare anche da scudo a Ronaldo, fischiato dai suoi tifosi nonostante segni gol a raffica: «Pure io sono stato fischiato, accade a tutti. Questo può anche motivare i calciatori. Qualcuno vorrebbe che fosse ceduto? Io dico di no, sono l'allenatore e lo voglio in squadra».
E ci mancherebbe. Il tecnico francese ha sentito l’intervista di Totti e sta con il capitano: «Lui sa cosa può dare, è giusto che possa approfittare di questo ultimo periodo della carriera».
Marcelo e Bale sono rientrati e dovrebbero partire dal 1’, Benzema è l’unico assente. Zidane dovrebbe schierare James Rodriguez nel tridente con il gallese e Ronaldo, la difesa dovrebbe essere composta da Carvajal, Varan, Ramos e Marcelo. A centrocampo Kroos, Casemiro e Modric. Per Pepe non dovrebbe esserci posto: «Non sono un titolare, lavoro per diventarlo. Il mister ci ha detto che dobbiamo giocare con umiltà, voglia di vincere e spirito di squadra. Diventerà tra i migliori allenatori del mondo: fatelo lavorare. Ronaldo? Vorrei non star bene come lui e segnare così tanto».
Piedi per terra per la sfida con la Roma: «Ha giocatori straordinari, bravi in Europa e tra i migliori in Italia. Contro Dzeko o Perotti non cambia, sarà comunque complicato». Poi promette di fare pace con Keita: «Non c'è problema, gli darò la mano».