LEGGO (F. BALZANI) - «Ho personalità e dalla mia difesa pretendo tantissimo». Alisson Becker dal ritiro della Seleçao comincia a mandare segnali a Manolas e compagni. Il futuro portiere della Roma non usa gira di parole e mostra il carattere che l’ha reso famoso in Brasile: «Sono contento di essere stato confermato titolare in nazionale. Il rispetto nel calcio lo ottieni attraverso i comportamenti in campo e le doti tecniche. Avere una certa regolarità è la caratteristica principale per diventare un leader. Con l’Internacional è stato sempre così, ho avuto sempre una forte personalità, pretendo molto dalla mia squadra, dai miei difensori. Sono diventato leader anche fuori dal campo ed oggi capitano. È stata una responsabilità che ho preso in maniera decisa. Devo pretendere dai miei compagni di squadra, non importa se più anziani o meno. È importante notare ogni dettaglio che possa contribuire per stare più attenti e coperti». Ma chi è il portiere che ha fatto innamorare il Brasile e arriverà a Roma a fine agosto (dopo le Olimpiadi)? Ventitrenne, nativo di Nova Hamburgo nonostante il trasferimento all’Internacional de Porto Alegre (la squadra dove si affermò Falcao, buon segno in chiave Roma) quando di anni ne aveva appena 9 venne bocciato per carenze fisiche (era troppo basso) e il suo ingaggio arrivò solo per convincere il fratello Muriel - che oggi gli fa da secondo - a firmare per il club. Poi, in una sola estate, Alisson è cresciuto di 20 cm e ha superato il fratello meno tecnico di lui. Alisson, alto oggi 1,91 e dagli occhi color ghiaccio, è anche un sex symbol in Brasile. Per capirlo basta vedere i suoi profili social. Ma “O Goleiro Gato”, come lo chiamano in Brasile, è tutt’altro che un fenomeno mediatico. Anche per questo piace a Dunga, anche per questo ha fatto innamorare Sabatini che lo ha strappato alla concorrenza di Juve e Fiorentina offrendo 7 milioni. Si tratta del 5° portiere titolare dell’era americana dopo Stekelenburg, Goicoechea, De Sanctis (che rinnoverà e giocherà quindi i probabili preliminari Champions) e Szczesny, votato ieri come giocatore polacco peggio vestito della nazionale davanti a Boruc.