IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Spalletti spinge anche Totti, e per tre volte, a festeggiare con i 5000 tifosi che cantano zuppi e felici: la Roma vince per la terza volta di fila in trasferta, 3 a 1 contro l'Empoli, e gioca d'anticipo, come fece 2 settimane fa a Modena, piazzandosi al 3˚ posto in attesa di Fiorentina-Napoli di domani sera. Il 6˚ successo consecutivo, striscia record per i giallorossi in questa stagione, serve al momento per il sorpasso sui viola di Paulo Sousa, in tribuna al Castellani per preparare lo scontro diretto di venerdì all' Olimpico.
ASSETTO ANTI VIRUS La conferma che la Roma, fino a gennaio, ha avuto la rosa corta e incompleta, è arrivata nel pomeriggio di Empoli. Spalletti, con quasi tutti i giocatori a disposizione (a casa solo De Rossi, Gyomber e Uçan), si può permettere di lasciare inizialmente in panchina i titolari debilitati dall' influenza intestinale che ha colpito gran parte del gruppo in questa settimana. Fuori, dunque, Florenzi, Manolas e anche Dzeko che si è arreso al fotofinish. Spazio in difesa a Maicon, da terzino destro, a Zukanovic, da centrale accanto a Ruediger, e a El Shaarawy, sistemato a sinistra in attacco. Il sistema di gioco, anche per mettersi a specchio con Giampaolo, è il 4-3-1-2. Che funziona pure senza centravanti: El Shaarawy ha firmato la prima doppietta in giallorosso e Pjanic è diventato il miglior marcatore con 11 reti (9 in campionato e 2 in Champions. E' per dieci-undicesimi la stessa squadra che, la sera del 2 febbraio, ha vinto a Reggio Emilia contro il Sassuolo. L'unica novità in difesa, con Digne e non De Rossi, in mezzo si accentra Zukanovic. Spalletti, insomma, riparte con due esterni davanti, Salah ed El Shaarawy, e Perotti trequartista. Posizione che però lascia spesso a Pjanic o a Nainggolan che si inseriscono a turno. Il vertice basso nel rombo di centrocampo è Keita che si appoggia sui terzini Maicon e Digne, chiamati a salire. Riprende a suonare la banda dei palleggiatori, soprattutto sul lato destro. Lo spartito è riconoscibile fino a metà del primo tempo, anche perché la rete di El Shaarawy demoralizza in partenza l'Empoli che fatica a uscire dalla sua metà campo. L'errore di Szczesny, su cross a mezza altezza di Mario Rui, avrebbe potuto riaprire il match. Ma l'autorete di Zukanovic, sfortunato nel rimpallo, resterà l'unico imprevisto del pomeriggio.
REAZIONE DA BIG E' lì che la Roma, nonostante l'Empoli fosse tornato in partita grazie a Paredes e Zielinski, ha ragionato da grande. In poco più di 5 minuti è tornata avanti con Pjanic che, dopo aver calciato la punizione sulla barriera, ha sfruttato subito la respinta. Sistemata la pratica, l'inaspettato black out dei giallorossi. Mai successo da quando c'è Spalletti in panchina. E da non ripetere. Perché staccare la spina a un' ora dalla fine e con solo un gol di vantaggio è davvero rischioso. L'involuzione inaspettata può essere stata causata dal forfait di Nainggolan che, al minuto 35, si è arreso all'ennesimo infortunio muscolare della stagione (17˚). Dentro Iago Falque che, da mezzala, si è limitato al compitino.
URLA DALLA PANCHINA Spalletti, nella ripresa, si è arrabbiato a lungo con i suoi giocatori. Ha provato a farli reagire perché l'Empoli, attaccando soprattutto con Mario Rui e Buchel dal lato di Maicon, ha conquistato campo, infastidendo la difesa giallorossa. Maccarone ha avuto la possibilità, almeno 2 volte, di lasciare il segno. L'ingresso di Manolas, fuori Maicon, con Ruediger spostato a destra da terzino, è servito a dare più sicurezza al reparto. A Giampaolo, invece, i cambi hanno portato poco o niente. A parte Buchel, prezioso e spigliato, l'ingresso di Livaja e a seguire quello di Mchedlidze non hanno inciso. El Shaarawy, svagato nel secondo tempo, ha avuto la forza di regalare il contropiede decisivo a Salah che, pur sbagliando il tiro (sarebbe finito a lato), ha trovato la collaborazione di Skorupski che ha respinto male. El Shaarawy ha continuato la corsa: gol e abbraccio sotto il settore ospiti invaso dai tifosi giallorossi, prima di lasciare il posto a Dzeko. L'Empoli, solo 7 punti nelle 10 gare del 2016, assiste al volo della Roma. Con Spalletti che finalmente, al 4˚ tentativo, vince qui da giallorosso. E' lui il protagonista: 19 punti in 8 gare e 18 gol (su 19) segnati su azione.