IL TEMPO (E. MENGHI) - Presuntuoso al limite dell'arrogante, con una bacheca piena zeppa di trofei a giustificarne (in parte) la scarsa umiltà, Ronaldo non si fa problemi a presentarsi all'Olimpico così: «Non c’è nessuno della Roma con cui vorrei scambiare la maglia, ma se qualcuno vuole la mia gliela do».
Gli viene quasi da ridere quando gli viene riferita la percentuale di possibilità della Roma secondo Spalletti, ma prova a trattenersi: «Al 50% vincono e al 50% no, ma quando inizierà la partita si vedrà. Passerà il migliore e sono convinto che vinceremo noi. Ci ritengo sempre favoriti in ogni competizione all’inizio, visto il nostro palmares». E un tridente da fare invidia, nonostante in Spagna venga esaltato quello del Barça legato dall’amicizia: «Non conta se Benzema o Bale vengono a cena a casa mia, conta la sintonia in campo».
Alle critiche piovute su di lui risponde a tono: «Dipende da come abitui le persone, è come con i bambini: se gli dai sempre tutto e poi gli togli qualcosa iniziano a piangere. Ho abituato la gente a segnare sempre tantissimi gol e appena rallento un attimo i giornalisti iniziano a scrivere di tutto. Firmerei per stare sempre in questa forma "non perfetta". E ditemi chi ha segnato più gol in trasferta di me. Ve lo dico io: nessuno». Qui abbandona la sala stampa, con una rabbia che forse la Roma sperava di non vedere negli occhi di un campione come lui.
Zidane è decisamente più pacato: «Dobbiamo partire forte, ci aspetta una gara difficile. Affrontiamo una buona squadra che gioca bene al calcio. Cercheremo di incanalare la gara per vincere nei 180 minuti. Siamo pronti e stiamo bene fisicamente».
Marcelo ha recuperato in extremis, ieri ha svolto la rifinitura all’Olimpico ed è favorito nel ballottaggio con Danilo. Carvajal sarà a destra con Ramos e Varane centrali, Kroos, Modric e Isco a centrocampo, davanti il terzetto da incubo Rodriguez-Benzema-Ronaldo.