IL MESSAGGERO - Una messa commemorativa, 25 anni dopo la scomparsa del presidente del secondo scudetto della Roma, Dino Viola. A Piazza Ungheria, nella chiesa di San Bellarmino. Tanti a ricordare ieri il presidente del ”violese”, giocatori dello scudetto e non (tra gli altri, presenti Nela, Righetti, Conti, Giannini, Desideri, Chierico) e vecchi dirigenti, come Ranucci, Vincenzo Malagò e Perinetti, più Abete. A rappresentare la Roma di oggi, Tonino Tempestilli e Gianni Castaldi. A fine cerimonia, per il saluto a tutti i parenti di Viola (i tre figli di Dino, cioè Riccardo, Federica e Ettore), è arrivato il direttore generale dei giallorossi Mauro Baldissoni. Fuori la chiesa un grande striscione esposto da alcuni ragazzi del vecchio C.u.c.s: «Ci manca il tuo “violese” caro presidente. Ecco venticinque anni dopo l’omaggio della tua gente». Venticinque anni fa, la Sud all’Olimpico, lo aveva salutato così: «Roma dai sette colli tramanderà la storia di un uomo che, da solo, le ha dato tanta gloria. Ci hai lasciato un vuoto incolmabile, addio caro presidente».
Viola, la città non dimentica: alla Messa gli eroi dell’83
20/01/2016 alle 15:44.