IL TEMPO (G. GIUBILO) - Non è ancora la Roma bella e spettacolare che il ritorno di Spalletti prometteva. Ma almeno arriva la prima vittoria dopo un lungo digiuno e con essa anche qualche segnale confortante. Come quello che il Faraone lancia con un spettacolare gol di tacco. Bene gli ultimi arrivati, un salvataggio e un assist per Zukanovic, ma è importante anche la mezzora finale regalata a Francesco Totti che lancia Pjanic per la rete della sicurezza. Ci sarà ancora molto da lavorare per il nuovo tecnico, soprattutto per qualche atteggiamento difensivo sbagliato come quello di De Rossi sul pareggio dei ciociari. In antri tempi sarebbe stata una chiusura col botto.
Quando, però, il derby di Milano profumava di scudetto. Adesso siamo ancora nella parte alta della classifica, ma teoricamente le aspirazioni sembrano rivolte a un posto nell’Europa minore. Il Milan non si è mai messo in evidenza, l’Inter ha accusato una sorta di crollo in verticale, nel momento in cui la fortuna non l’ha assistita sfacciatamente come nella fase di avvio. Malinconia e rimpianti all’ombra delle guglie della Madonnina. Le cose importanti, tutte alla luce del sole, a partire dalla Juventus, a Verona all’ora di pranzo per aggiungere una nuova perla alla striscia vincente. La capolista aspetta al San Paolo l’Empoli e Sarri vivrà lo scontro con uno stato d’animo particolare diviso tra il suo passato e la recente realtà che l’ha portato in vetta alla classifica.
Tra le altre inseguitrici non vivrà un pomeriggio facile la Fiorentina, ospite di un Genoache sembra aver dimenticato gli stenti dell’avvio e sia avvicina a ritrovare la condizione che gli aveva assicurato un ruolo di protagonista nella passata stagione. Trasferta complicata per la Lazio, Pioli ancora alle prese con tanti infortuni: è troverà una Udinese avvelenata e decisa a riscattare la caduta all’Olimpico nella prima giornata di campionato.