IL TEMPO (E. MENGHI) - Poker d’esterni fuori uso e piani da rivedere. Spalletti maledice la rifinitura che in un colpo solo ha spedito in infermeria i due titolari delle fasce per la sfida col Frosinone, Digne e Torosidis, in buona compagnia di Florenzi (botta alla caviglia) e Iago Falque (infiammazione al ginocchio) fermi ai box da inizio settimana. Quantomeno la loro assenza era stata messa in preventivo dal tecnico di Certaldo, costretto ad una nuova rivoluzione per via dell’emergenza scattata ieri pomeriggio. Possibile un ritorno alla difesa a quattro, anche se non è escluso che si continui con i tre dietro, Rudiger, De Rossi e Manolas. Così la Roma si è schierata anche nell’ultimo allenamento, ma le prove sono state falsate dal forfait contemporaneo di Digne, a cui un movimento sbagliato è costato un risentimento muscolare, e di Torosidis, che lamentava da un paio di giorni un fastidio al polpaccio sinistro e ha scoperto con gli esami strumentali di avere una lesione. Stop di 15-20 giorni per il greco, a rischio anche per la Champions. Ottimismo invece per il francese, che potrebbe essersi fermato prima del danno al flessore: sarà valutato per l’infrasettimanale con il Sassuolo. I guai sono nell’immediato, perché Spalletti deve ridisegnare la squadra a cui cercava, con le conferme, di dare continuità.
Gli infortuni si sono messi di traverso e i nuovi acquisti sembrano vere e proprie ancore di salvataggio. Tra le alternative possibili, infatti, c’è l’utilizzo di El Shaarawy dal 1’ al posto di Digne e dall’altro lato il rientrante Maicon a mezzo servizio (possibile staffetta con Emerson), se venisse confermato il 3-4-2-1, ma il Faraone troverebbe posto anche nel 4-2-3-1 assieme all’altro innesto, Zukanovic, adattato terzino sinistro dopo un solo allenamento con i giallorossi e le prime parole quanto mai azzeccate: «Non ho paura, al Chievo ho fatto anche il terzino». A centrocampo potrebbe giocare Keita invece di Vainqueur, Salah e Dzeko non sono in discussione e oggi più di sempre è a loro che viene chiesto di fare la differenza.