Garcia verso la resa. Pallotta lo scarica, Spalletti ora è in pole. Il presidente: "Sto per risolvere il problema"

11/01/2016 alle 14:16.
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LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Il sipario cala, lo spettacolo è concluso ma nessuno applaude. Manca soltanto la parola fine, quella che a ore dovrà scrivere il presidente , ma è vicinissimo al licenziamento. L’accanimento terapeutico non ha prodotto miglioramenti sul paziente Roma, quasi inevitabile scegliere di staccare la spina. E se ancora nessuno ha deciso di decidere, pure i “fedayn” del tecnico francese si sono convinti che monsieur Rudi non possa più dare nulla alla squadra: ha ceduto stremato pure il baluardo . «Cambiare il tecnico per restituire la mentalità alla squadra? Sto per risolvere il problema», dice a Repubblica. Più che il pareggio contro il Milan a condannare l’allenatore è l’incapacità di trovare un qualunque salvagente nel naufragio.

Già ieri Sabatini ha preso (nuovi) contatti con i possibili sostituti: su tutti Spalletti, il candidato numero uno a patto però che accetti di lavorare con lo staff attuale e soprattutto di legarsi con un contratto di 6 mesi e opzione futura legata ai risultati. La Roma infatti non vuol perdere l’occasione di iscriversi al valzer di panchine dell’estate: , che sogna il Chelsea, oppure Schmidt del Leverkusen, il ct austriaco Koller, quello del Belgio Wilmots e chissà chi altro. Serve un traghettatore da qui a fine campionato, insomma: così è nata anche la candidatura del tecnico della Primavera, Alberto , papà di Daniele. Ma dovrebbero garantirgli di restituirlo dal prossimo anno ai giovani. Ipotesi, come il ct del Cile Sampaoli, che piace tanto al ds. O Mazzarri o persino Bielsa.

Dell’idea di cambiare se ne parla da ieri pomeriggio dopo un vertice convocato d’urgenza allo , con , il suo vice Massara, l’ad Zanzi e mr president in video conferenza da Boston. Così è iniziata la gestazione dell’esonero. Proseguendo poi nella notte, quando il è atterrato a Miami (dov’era in vacanza Sampaoli): era partito da Roma in mattinata convinto di dover discutere questioni inerenti lo stadio di . Durante le 11 ore del volo per la Florida la situazione però è precipitata, trasformando l’appuntamento con il presidente (e il costruttore ) in un tentativo disperato di salvare la stagione. In fondo i risultati delle concorrenti consentono di mantenere intatto il distacco sul terzo posto, obiettivo irrinunciabile.

Trigoria intanto è diventata un ring da tutti contro tutti, con i duellanti pronti ad addossarsi la responsabilità di ogni fallimento. Anche i calciatori chiedono chiarezza: che si decida definitivamente in un senso o nell’altro, complici i rapporti dilaniati tra l’allenatore e il , a cui il francese imputa la responsabilità di una condizione fisica inaccettabile e dei 9 infortuni muscolari, 4 solo negli ultimi 10 giorni. Nella disputa ha scelto da che parte stare: «La preparazione è perfetta e su questo non c’è dubbio. È la mentalità vincente che manca», dice, scaricando il tecnico. Ma non sarà l’unica vittima del naufragio. In estate potrebbe andarsene il ds , orientato a chiudere l’esperienza romana. Pure il potrebbe essere limitato al ruolo di consigliere, facendo posto a un manager americano. «Nuovi acquisti, nuovi manager o nuovo allenatore? Me ne sto occupando», giura . Per tutti, o quasi, è suonata la campana.