LA STAMPA (M. DE SANTIS) - Quelli che partono e ritornano subito indietro sono sempre di più Se ne vanno all'estero felici, contenti e sicuri di fare facilmente soldi e faville, diventano cupi e tristi ai primi siluramenti in panchina, provano a resistere per un po' e alla fine rientrano quasi sempre per direttissima in Italia. L'immediato ritorno all'ovile della Serie A, la miglior vetrina per provare a riguadagnare posizioni utili nelle graduatorie azzurre di Antonio Conte per gli Europei, e stata la soluzione adottata anche da Stephan El Shaarawy, ormai primo acquisto invernale della seconda Roma spallettiana. Mancano solo gli ultimi dettagli burocratici, sistemabili in poche ore, per completare l'iter del rientro in Italia del Faraone, romanista in pectore da almeno tre settimane.
Primo colpo per Spalletti - C'era ancora Rudi Garcia in panchina, seppur virtualmente esonerato da Pallotta, quando la Roma ha iniziato a muoversi. Il Monaco, dopo 24 presenze e 3 reti, aveva appena comunicato al Milan lo scherzetto di non far mettere più piede in campo a El Shaarawy: niente 25esima apparizione in gara ufficiale, niente riscatto obbligatorio e niente 13 milioni nelle casse rossonere. I giallorossi si sono subito interessati al lotto: prima con un incontro tra il ds Sabatini e El Shaarawy, poi con una cena romana, in occasione dell'ultimo Roma-Milan, tra lo stesso Sabatini e Galliani. Il risultato, incentivato dalle motivazioni azzurre del Faraone, dalla voglia della Roma di scommetterci sopra e dall'interesse del Milan a monetizzare, e stato un accordo da 2 milioni subito per il prestito e altri 13 per l'eventuale riscatto, senza obblighi, a giugno. L'affare è rimasto congelato fino al semaforo verde romanista di giovedì notte: entro lunedi, a meno di imprevisti, le visite mediche e la successiva ufficialità. In ritardo per Juve-Roma di domani, ma in tempo per fare di El Shaarawy in giallorosso un osservato speciale di Conte. Sempre che le novità romaniste provenienti dall'affare Perotti, ancora in piedi con il Genoa, e dal corteggiamento cinese per Gervinho non rimescolino le carte [...]