IL MESSAGGERO (A, ANGELONI) - De Rossi ha capito di aver sbagliato. La frase nei confronti di Mandzukic («zingaro di m...») non è stata proprio il massimo della vita, e questo lo ha capito subito. La squalifica non c’è stata e la Procura vigila. Poi ci si è messo Buffon, che ha gridato a gran voce le colpe di De Rossi e lo ha invitato a chiedere scusa.
PENTIMENTO VERO? - Le scuse sono arrivate, Daniele è stato intervistato dalle Iene proprio su quell’argomento. In genere arriva il Tapiro, stavolta è toccato alle Iene, facciamocene una ragione. Il dialogo De Rossi/Iene è breve e incisivo, si evince, appunto, il senso di colpa del calciatore della Roma, un po’ meno le scuse dirette al croato, che non viene mai nominato dal centrocampista giallorosso. Le scuse sono a «chi si è sentito offeso da quella frase». Scuse evidenti e doverose, ma De Rossi non ha dimenticato i comportamenti provocatori (nei suoi confronti) della punta juventina. Ecco come è andata con le Iene.
IL DIALOGO - Iena: «Cosa è successo con Mandzukic? De Rossi: «L’avete visto. Sono stato beccato da una telecamera mentre dicevo una frase che, insomma, dovevo evitare di dire. Non è la prima volta che si dicono queste frasi e ogni tanto capita in campo…Va beh, dire che se ne dicono tante e che in campo se ne dicono di peggio e che il calcio in quei 90 minuti livella un po’ tutti verso il basso, non è una giustificazione. Insomma, evitiamo di dirle o, come ha detto il mister, copriamo la bocca». Iena: «Cassano non te l’ha mai insegnato a parlare con la mano davanti?» De Rossi: «Cassano è cintura nera di mano davanti». Iena: «Adesso che l’audio funziona, vuoi dire qualcosa a Mandzukic? De Rossi: Mi dispiace, mi dispiace per chi si sente offeso per quella frase».