IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - A parte lo svarione nel secondo tempo su Boateng, la prestazione di Antonio Ruediger è stata all'altezza. Meglio con Manolas al fianco (a sinistra) che non con Castan (a destra). Il ragazzone tedesco pian piano migliora, ma il salto vero di qualità tarda ad arrivare perché tutta la squadra mostra carenze evidenti e lui spesso - vista anche l'età - si perde nella mediocrità generale. Una carenza presente specialmente nella fase difensiva. La serata di Ruediger verrà ricordata per il suo gol, il primo con la maglia giallorossa (sinistro al volo su assist di Pjanic), e per un altro sfiorato pochi minuti dopo (di testa). «È stato un grande momento per me.Ma io volevo vincere la partita perché sono più importanti i risultati della squadra.Mi dispiace che non abbiamo portato a casa la vittoria». Tre punti non arrivati per colpa del secondo tempo della Roma, praticamente da buttare, come a Verona quattro giorni fa. Perché sempre la stessa storia? «Non saprei dare delle risposte precise. Di sicuro tutti noi dobbiamo dare di più. Paura? Non credo, penso più a una mancanza di fiducia e dobbiamo lavorare tanto per migliorare. In campo bisogna parlare di più tra noi, più di quanto già non si faccia. C'è bisogno di leader e il ritorno del capitano è stato importante: voleva sempre la palla, dobbiamo seguire lui. Ci dispiace, chiediamo scusa ai tifosi, perché nella ripresa abbiamo commesso tanti errori». I tifosi a fine partita hanno sonoramente fischiato.