REPUBBLICA.IT (F.BIANCHI) - Una brutta immagine, quello stadio Olimpico (di Roma) sempre più vuoto. Una fuga di spettatori che coinvolge sia Roma che Lazio. Nel 2020 lo stadio proprietà del Coni ospiterà una tappa importante degli Europei itineranti (merito della vecchia gestione Figc, Abete-Valentini). Fa tristezza adesso vederlo in queste condizioni. La Roma tra l'altro sogna un suo nuovo impianto, a Tor di Valle: Ignazio Marino aveva previsto la posa della prima pietra entro il 2015, ma il sindaco di Roma non c'è più e la pratica-stadio va avanti molto, molto a rilento. Peccato, Malagò avrebbe voluto inserire l'impianto giallorosso nel dossier Roma 2024, sarebbe stato utile in prospettiva olimpica per ospitare il calcio, ovviamente, ma anche il rugby a 7. L'Olimpico è a norma Uefa, fra i migliori impianti d'Italia ma è abbandonato dai suoi tifosi. Tanti i motivi. La crisi economica. La disputa fra gli ultrà e il prefetto e il questore di Roma (Pallotta aveva promesso un incontro, non c'è stato nulla...). Il disamore per i risultati deludenti delle due squadre. Risultato? Per Lazio-Juve di venerdì prossimo prevendita fiacca, ci sarà poca gente. La Roma sperava (sognava...) di toccare quest'anno quota 30.000 come abbonati, ma ha dovuto accontentarsi di 23.635 tessere (la scorsa stagione erano 27.654) e molti di questi, negli ultimi tempi, se ne stanno a casa. Contro l'Atalanta, domenica scorsa, era una desolazione. Un problema serio per i due presidenti, Lotito e Pallotta. Prima di parlare di stadi nuovi, meglio occuparsi dell'Olimpico.