IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - «Abbiamo preso un buon punto, ma sappiamo anche noi che dobbiamo fare di più sul piano offensivo, sul piano del palleggio e della manovra». Si accontenta a metà, Mire Pjanic. In questa fase delicata, forse, è meglio non rischiare di perdere che provare a vincere. La Roma è tesa, per ora va avanti a piccoli passi, anche se lassù qualcuno scappa. «Garcia ci ha chiesto di difendere bassi e ripartire in velocità. Potevamo gestire meglio il pallone. Tutti hanno dato tutto, ci siamo impegnati tanto. Dobbiamo lavorare per ritrovare il gol che ci è mancato nelle ultime partite. Bisogna ricaricare le batterie». Pjanic denuncia una certa stanchezza. «Si, un po' c'è. E in questo momento non giochiamo con la fiducia totale ma la squadra prova a uscirne e ha bisogno di una partita chiave per riacquisirla. Poi ci riposeremo e dopo la sosta faremo un bel lavoro fisico per ricaricarci perché un po’ siamo stanchi. Adesso bisogna pensare a superare il turno di coppa Italia e a battere il Genoa per chiudere bene l'anno».
«IL VERO SPRINT A MARZO» E magari ritrovare presto la via del gol con le due frecce in attacco, Gervinho e Salah. «Ci manca anche un pizzico di fortuna che non abbiamo avuto nelle ultime partite. Siamo in un momento complicato. Dobbiamo tener duro e combattere». Sorprende la posizione dell'Inter. «Sinceramente non me l'aspettavo così in alto», ammette Mire. «L’Inter ha avuto anche la fortuna di vincere certe partite non giocando bene, ma è prima con merito. Il campionato però non è finito, dobbiamo combattere da marzo in poi per lo sprint finale per il primo posto. Non dobbiamo allontanarci troppo in questo momento. Sette punti non sono un'enormità».
«ARBITRI? POCO FORTUNATI» Il finale è sul gol di De Rossi, annullato per la palla uscita sul cross di Ruediger. «Daniele pensava fosse buono, era molto arrabbiato. Sono decisioni dell'arbitro, come c'è stata una scelta sbagliata a Torino per il rigore di Manolas, quella era una partita che avevamo vinto e ora sono punti persi. Ma non dipende da noi. Ecco, anche qui, ci vorrebbe un pizzico di fortuna in più».