LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Quasi un boicottaggio. In un giorno, James Pallotta incassa un doppio schiaffo, rumoroso, ingiustificato dai fatti: l’attacco frontale del prefetto di Roma Franco Gabrielli, poi il forfait del commissario straordinario Francesco Paolo Tronca all’appuntamento fissato in Campidoglio. È quasi l’ora di pranzo quando arriva l’affondo del numero uno di palazzo Valentini. «Devo incontrare Pallotta? Come dico spesso ricevo cani e porci, ma a me non piace che si comunichino impegni con riferimento ad altri non fissati, è come se dicessi che incontrerò Obama». Una scudisciata verbale dovuta all’annuncio di un appuntamento con lui dato giorni fa dal presidente romanista. Che non ha atteso per replicare duro: «Ho letto le frasi di Gabrielli, ma io sarei il cane o il porco? Perché se fossi il cane dovrei abbaiare, se fossi il porco dovrei grugnire». Si vedranno, anche per chiarire, domani, sperando che l’appuntamento finisca meglio di quello di ieri in Campidoglio: era l’occasione per conoscersi con Tronca, che però a sorpresa ha evitato Pallotta facendosi sostituire da tre sub commissari. Ufficialmente per un vertice a Palazzo Chigi, ma c’è chi lo segnalava nel suo ufficio con un deputato 5stelle. Altro schiaffo, non l’ultimo. Mentre gli stessi tifosi giallorossi continuano a contestare Pallotta anche dentro Trigoria, in occasione della gara della Champions baby, i tempi dello stadio di Tor di Valle continuano a dilatarsi. Soltanto a gennaio arriveranno le integrazioni al progetto definitivo del futuro impianto della Roma: ormai sempre più una chimera.
Domani fissato un incontro per cercare un chiarimento. Progetto stadio: i tempi slittano. E a Trigoria nuova contestazione.
Pallotta e il prefetto: "Sono cane o porco?"
10/12/2015 alle 14:01.