Tolti gli ultimi 20 minuti di Roma-Udinese, Manolas ha giocato sempre. Campionato e coppa, pioggia e sole, con De Rossi, Rüdiger e Castan, in svantaggio e in vantaggio, nelle giornate più belle e in quelle peggiori. E nessuno come lui, ovviamente titolare, mai infortunato, mai in panchina per scelta tecnica, mai squalificato. Anche un raffreddore sarebbe drammatico per la difesa della Roma.
Nonostante le difficoltà difensive dei giallorossi, Manolas non si è mai tirato indietro, e ha aiutato la squadra, alle prese con le insicurezze di Ruediger e la lenta ripresa di Castan.
Si è fatto sentire molto con Garcia per queste carenze nel reparto arretrato, ma la soluzione ancora sembra lontana.
Ma ora è la Roma a dover difendere Kostas, che continua ad avere estimatori in tutta Europa, disposti a mettere sul piatto quei (almeno) 30 milioni che Sabatini vuole per sedersi al tavolo a trattare. La prossima estate sarà cruciale: Manolas, 25 anni, sarà nel pieno della sua carriera con due scelte davanti a sé: rinnovare con la Roma, visto che entrerà nel terzo anno di contratto, oppure valutare eventuali cessioni. Certo vincere lo aiuterebbe a convincersi a restare nella capitale.
(gasport)