LEGGO (F. BALZANI) - Mini-ritiro, niente giorno di riposo e solito discorso alla squadra. Nel lunedì più nero della sua avventura romanista Garcia prova a scuotere in maniera soft una Roma sotto choc dopo la sconfitta con l’Atalanta che potrebbe aver pregiudicato la stagione. Il tecnico, dopo una telefonata fitta con Pallotta, ha annullato il consueto giorno di riposo post gara e alle 11 di ieri ha tenuto a rapporto i giocatori, invitandoli a non mollare e a dimostrare – come nel derby – di essere uomini veri nella settimana che potrebbe costargli la panchina.
Nonostante le conferme a parole del club, infatti, sono cominciati i primi contatti coi papabili sostituti in attesa della resa dei conti pre natalizia dopo che la Roma avrà affrontato Bate e Napoli. Constatate le difficoltà di arrivare ad Ancelotti, il cellulare che è squillato di più nelle ultime settimane è stato quello di Lippi. L’ex juventino è stimato da capitano Totti e dagli altri “senatori” ed è l’unico insieme a Mazzarri che accetterebbe di traghettare la barca fino all’arrivo di Conte a giugno, per poi magari ricoprire l’incarico di direttore tecnico. Dall’ex ct campione del mondo all'attuale ct: Conte è visto da molti a Trigoria come la medicina ideale («Chi torna dalla nazionale mi parla con entusiasmo di lui», ha detto recentemente Pjanic). L’alternativa, sempre per il prossimo anno, è Di Francesco ma in questo caso bisognerebbe prendere un tragitto diverso da qui a fine campionato. Ovvero la conferma di Garcia (probabile anche in virtù dei 14 milioni di stipendio assicurati da un contratto fino al 2018) che ha deciso di portare in ritiro la squadra a partire da giovedì alle 13, un solo giorno prima della partenza per Torino. Una mezza aspirina che non convince né la società né i giocatori. Molti di loro, come fatto trapelare anche da De Rossi, non credono da tempo alle idee del tecnico. Chi lo ha detto chiaramente (come Maicon o Szczesny) domenica era in panchina, chi lo fa intendere solo con lo sguardo come Dzeko, Totti o Pjanic resta in silenzio.
Intanto i numeri condannano la difesa: con 33 reti incassate in 19 partite è la più perforata degli ultimi 50 anni di storia giallorossa a pari demerito con quella del 2004-05, l’anno dei 5 allenatori (dal conto va tolto lo 0-3 a tavolino con la Dinamo Kiev). Anche di questo Sabatini ha voluto parlare con alcuni giocatori nella pancia dell’Olimpico domenica sera. Non c’erano Gervinho e Salah che stanno però forzando i tempi per tornare a disposizione contro il Bate. L’ivoriano ieri ha svolto doppia seduta personalizzata e punta a rientrare tra i convocati già sabato col Torino.