Garcia: «La bandierina ci ha rovinato»

14/12/2015 alle 13:52.
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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Quella palla dentro/fuori un po' di pruriti te li crea. Perché non si sa: è uscita, non è uscita, se ci fosse stato l'altro guardalinee (Cariolato, che ha salutato per infortunio), forse non avrebbe sbandierato. Chissà. non cerca scuse, non si aggrappa troppo all'episodio, però un po' ci pensa e ci ripensa. «Spero che la nostra sfortuna non dipenda dall'infortunio al guardalinee. Non si capisce bene se sia uscita o meno, solo che quando calcia, la palla è dentro al campo. Dobbiamo rispettare la decisione e basta, ma nessuno può avere certezze. La palla deve uscire completamente, è così la regola. Sembra uscita, ma non si sa». Vuole parlare di calcio, Rudi. E il risultato stavolta è positivo. Non è una vittoria, ma un pari a non è come quello di . «Era possibile vincere. L'obiettivo era iniziare forte, pressare e poi organizzare bene la fase difensiva e nel primo tempo non ricordo loro occasioni pericolose. Al San Paolo è complicato per tutti, e ci hanno perso. Nella ripresa la squadra ha fatto meno ma abbastanza per segnare un gol che è sembrato non valido...».

IL RITORNO ALLA SICUREZZA A si è vista una squadra più sicura di sé, più concentrata. «Sappiamo di avere qualità e l'autostima non manca. A abbiamo dimostrato grinta e di saper difendere. Sono andati bene sia il nostro sia i nostri due centrali, a volte criticati. Si è vista una Roma ben organizzata e non era facile contro uno dei primi attacchi del campionato. Ho visto una Roma con molta solidarietà, che non ha lasciato un centimetro all'avversario, che ha provato a giocare. Si poteva fare meglio ma è un risultato importante qui a . Come una vittoria».

EDIN E ALE IN SOFFERENZA  ha patito Insigne e poi Mertens, ha sofferto, per l'ennesima volta, di solitudine. Ma questo, per , non pare essere un problema. «Edin ha lottato tanto, ha fatto una partita di sacrificio, sapevamo che avrebbe avuto pochi colpi da sparare. Ci bastava una palla per vincere e ci siamo andati vicini. ha difeso bene, finché aveva benzina. Ricordo che la squadra B del ha giocato giovedì in Europa League, come è giusto che sia, mentre noi abbiamo lasciato molte energie sul campo con il Bate». E proprio questo è il motivo dei troppi alti e bassi, forse la rosa non è sufficiente per restare competitivi nelle due competizioni. «Giochiamo ogni tre giorni ed è importante andare in campo con la giusta fiducia. Sto lottando ogni giorno per farlo capire al gruppo. Abbiamo tanti ragazzi che giocano spesso e non possiamo essere brillanti. Quel gol annullato avrebbe potuto cambiare la partita». Niente, non gli è andata giù. «La prossima volta metteremo una telecamera sul tetto. In campo ci sono sedici telecamere e nessuna sulla linea...», la conclusione amara. E addirittura meno amaro pensare alla fuga dell'Inter. «Ci mancano quattro punti: due del e due di Torino. Anche qui avremmo potuto vincere ma non è colpa nostra perché nessuno ci ridarà questi punti, ma speriamo che questa sfortuna finisca. Ci sono ancora tante partite per tornare in alto in classifica». A fine partita, la squadra si è ritrovata nello spogliatoio una quarantina di pizze napoletane. Non c'era certo da festeggiare, ma solo da ritrovare qualche energia. E quale metodo migliore...