James Pallotta arriva oggi tra pomeriggio e sera. Il presidente manca da Roma ormai da cinque mesi e mezzo, più volte era stato annunciato o comunque sospettato il suo ritorno e invece il presidente è rimasto negli Stati Uniti e ha comunicato con i tifosi, a più riprese, solo attraverso i social network. Abbastanza comunque per dare spiegazioni corpose su diverse questioni e per attirarsi ulteriori critiche da chi non condivide il suo modo di parlare e di muoversi.
Il numero uno giallorosso ha diverse questioni da affrontare, in primis il progetto del nuovo stadio. Proprio per lavorare sugli aspetti critici del progetto è rimasto tanto a lungo negli Stati Uniti. Soprattutto ha bisogno di trovare finanziatori che coprano i 250 milioni di euro necessari alla realizzazione delle opere pubbliche promesse. Il fatto che Pallotta si presenti a Roma senza passare per Torino lascia pensare sia arrivato finalmente il momento di presentare alla Regione Lazio il piano definitivo dell’impianto e del resto, ma per il momento non si hanno notizie al riguardo. Possibile che tutto sia traslato oltre le festività natalizie, senza dimenticare che poi le istituzioni hanno sei mesi di tempo per valutare la fattibilità tecnica dell’opera.
Pallotta dovrà affrontare anche il problema dello sciopero dei tifosi, lontani dall’Olimpico per via delle barriere imposte dal prefetto all’interno della curva. Dovrà incontrare gli organi competenti per cercare una soluzione. Infine dovrà affrontare con Garcia e il ds Sabatini le problematiche legate al mercato di gennaio, tra necessità di rinforzare la squadra e attenzione doverosa al bilancio. Mercoledì sarà in tribuna all'Olimpico per la sfida decisiva con il Bate Borisov. Il suo prgramma prevede il rientro in Usa giovedì o venerdì. Ma domenica 13 c’è Napoli-Roma, decisiva nella stessa misura. Non è detto se la perda.
(corsport)