Dopo la partita d’andata contro il Bate Borisov, Wojciech Szczesny ha ammesso che la gara che era stata decisa in modo così netto dai suoi errori. A volte il portiere polacco ha fatto bene, altre meno. Stasera dovrebbe toccare di nuovo a lui in quella che il presidente Pallotta ha definito «la partita»; lui la Champions League la conosce, ora deve aiutare i giallorossi.
A Roma si trova bene, nonostante il suo sogno sia tornare all'Arsenal. Le qualità Szczesny le ha e De Sanctis in quel di Trigoria è il primo a riconoscergliele, adesso deve tirare fuori parate e personalità e riavvolgere il nastro fino a quel 30 agosto, a quell’intervento su Bonucci al 90’ che, per adesso, rappresenta la differenza tra Roma e Juventus in campionato.
Il rapporto con la piazza non è ottimo: le sigarette nel post Barcellona, la sua presunta assenza (smentita) alla cena di mercoledì, ma lui dichiara: «Fino a quando vestirò questa maglia, fosse uno o 10 anni, darò il massimo».
(gasport)