IL TEMPO (A. SERAFINI) - Viverlo in modi differenti, anche quando si decide volontariamente di non esserci. Per la prima volta nella sua storia il derby dovrà fare a meno del colore e del tifo di entrambe le curve, unite nella linea di protesta contro le nuove disposizioni del prefetto Gabrielli e dalla volontà di poter trasformare l'Olimpico in uno spettacolo triste e solitario.
Nonostante la scelta di abbandonare la Sud, una parte del tifo romanista si presenterà comunque questa mattina di fronte all'Hilton Cavalieri di via Cadlolo per accompagnare la squadra prima della partita nel tragitto verso la stadio. Lontano dagli occhi dell'ingente numero di forze dell'ordine presente nei pressi dell'impianto, l'appuntamento è stato fissato alle 10.30: non mancheranno cori di incitamento e qualche bandiera da sventolare sul motorino seguendo il pullman che scorterà la truppa di Garcia fino all'ingresso degli spogliatoi. Qualsiasi cosa pur di registrare un minimo supporto alla squadra a poche ore dalla sfida più sentita in città.
Poi il rompete le righe e ognuno deciderà come e con chi guardare la partita. In molti si riuniranno in un centro sportivo sulla Tiburtina, sede già scelta da una parte della Curva Sud in occasione della sfida con l'Empoli dello scorso 17 ottobre, altri torneranno a casa per sistemarsi davanti ad una tv o alla vecchia e amata radio.
Al momento infatti sembra essere esclusa la possibilità di ritrovarsi durante la partita nei pressi dell'Olimpico, evitando così il contatto diretto con le forze dell'ordine e la possibilità di subire ancora dure sanzioni. Come il 27 settembre scorso, quando due sostenitori giallorossi vennero puniti con il Daspo, a causa dell'accensione di un fumogeno fuori dallo stadio durante lo svolgimento di Roma-Sassuolo. In quell'episodio furono circa un migliaio i tifosi rimasti fuori per protesta, uniti nella contestazione contro le disposizioni del prefetto ritenute eccessivamente ferree.
Al grido di «Questa curva non si divide», anche i gruppi della Nord biancoceleste hanno trovato terreno fertile nel condividere la linea dei cugini romanisti dopo i fatti di Reggio Emilia, quando alcuni tifosi laziali furono trattenuti per una notte in questura, rei di aver esposto uno striscione di dissenso contro le nuove norme.
La curva laziale quindi resterà vuota (finora sono stati meno di un migliaio i biglietti venduti nel settore) e non sono stati organizzati, a meno di cambiamenti dell'ultimo minuto, incontri sotto lo stadio Olimpico o nei pressi del centro sportivo di Formello. Una scelta dettata da molti per non incorrere nella rete di misure adottate da Gabrielli e per non dare conferme alle ultime comunicazioni ufficiali delle istituzioni, in cui è stata annunciata una diminuzione di episodi violenti all'interno degli impianti italiani. D'altronde, con un calo di spettatori sempre più evidente, risulterebbe strano il contrario.