IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Oramai ci ha preso gusto. Dopo l’assist a Dzeko contro il Bayer Leverkusen, ieri Nainggolan ha concesso il bis con Gervinho. Pardon, il capitan Nainggolan: «Un onore indossare la fascia di capitano, è stato emozionante. Derby vinto, come si doveva!». A lasciargli i gradi (con De Rossi e Totti ko) è stato Florenzi, subentrato soltanto nella ripresa, quando Salah è stato costretto a lasciare il campo per infortunio: «E’ una vittoria dedicata a tutti i tifosi – esordisce il nazionale azzurro – anche a quelli che hanno deciso di non venire. Ringraziamo chi ci ha sostenuto, è un successo per tutti i romani, come Daniele e Francesco che hanno sofferto con noi. Quando si vince un derby correndo tanto e dando poche chance agli avversari, ti fa capire che ci siamo». Come accaduto mercoledì con Pjanic, anche stavolta nel momento del rigore non ha voluto vedere, abbracciato al preparatore dei portieri, Nanni: «Con Edin sul dischetto ero più sicuro rispetto a Miralem (ride, ndc). Scherzi a parte, ho voluto provare che la cabala esiste fino a un certo punto...». Lo sguardo invece lo dà alla classifica: «Il campionato è ancora lungo, anche con una sconfitta non sarebbe cambiato nulla. Ora godiamoci questa vittoria». Non prima, però, di una riflessione: «Spero che a breve il derby possa tornare a essere una festa. Sono sincero, questo a me non sembrava un derby. Saluto tutte quelle persone della Lazio e della Roma che stanno facendo questa battaglia. Spero si mettano una mano sulla coscienza e non mi riferisco solamente ai tifosi. Mi auguro che questa vicenda si risolva presto».
PROTAGONISTI A SORPRESA Parola a Vainqueur: «Un giorno indimenticabile, è una bella vittoria per la squadra e i tifosi. Abbiamo lavorato bene dopo la partita contro il Leverkusen dove abbiamo preso gol evitabili, siamo tutti contenti e lavoreremo ancora di più durante la sosta». Il centrocampista francese ha confermato ancora una volta che più che nel ruolo d’intermedio in un centrocampo a tre, riesce a dare il meglio quando giostra da mediano nel 4-2-3-1: «Sì quella è la posizione che conosco meglio – spiega - perché è lì che sono cresciuto e il ruolo in cui posso aiutare maggiormente la squadra. E credo di esserci riuscito. Tra l’altro il mio nome vuol dire vincitore…». È il turno di un altro protagonista a sorpresa, Ruediger, che ha rischiato la propria incolumità nel primo tempo rimbalzando sul palo per anticipare Djordjevic, servito da Radu: «E’ stata una buona prestazione ma non parlerei dei singoli. Dovevamo giocare da squadra e lo abbiamo fatto». Perfetto per 89 minuti, l’unico neo è quando si è lasciato sfuggire Klose nel finale. Poco male, considerando anche l’errore del tedesco: «E’ un momento speciale per me – spiega il tedesco che ora risponderà alla convocazione della nazionale per le amichevoli con Francia e Olanda) - siamo contentissimi per la vittoria. L’importante è stato mantenere la porta inviolata». In stagione è accaduto appena due volte. E in entrambe si trattava di un derby: cittadino con la Lazio, regionale con il Frosinone.