Minuto 36 del secondo tempo, Gervinho esce e gli applausi neppure si contano, misti al «controllato» terrore che si dovessero giocare ancora 9 minuti più recupero senza di lui. Il derby certifica la rinascita del numero 27 giallorosso.
L’ivoriano s’è riacceso il 31 agosto, alle 23.01. Quando da un minuto aveva avuto la certificazione che sarebbe davvero rimasto a Roma. Prima, era stato tutto un punto interrogativo. A Verona, prima giornata di campionato, il film pareva quello della scorsa stagione. Era solo l’antipasto – poco riuscito – di una cena che si sta rivelando succulenta. Dice uno che lo conosce bene, per spiegare i motivi della flessione della scorsa stagione: «Provate voi a mettere nelle gambe di qualsiasi giocatore due Mondiali nella stessa stagione, cioè il Mondiale vero e la coppa d’Africa».
«Che bella domenica», ha twittato quando ancora doveva lasciare l’Olimpico. E i suoi numeri sono da attaccante totale: è capocannoniere della Roma in campionato con 6 gol e ha una percentuale realizzativa del 46%: un tiro su due fa gol. Recupera più palloni della media nel suo ruolo, ne intercetta il triplo, dribbla il quadruplo.
(gasport)