Garcia appare immalinconito davanti ai microfoni al termine di Inter-Roma: «In generale, è stata una sconfitta immeritata. I numeri dicono che la Roma ha fatto non una grande partita, ma buonissima sì, e Handanovic è stato il migliore in campo. Ci è mancata cattiveria, però se giochiamo così in futuro ne vinceremo tante di partite. Ci è mancato cinismo ed efficacia. Dzeko? Ha bisogno di giocare per ritrovare l’accelerazione nei primi metri che gli consentirà di arrivare prima sulla palla. Spesso nel primo tempo era da solo, ma non dobbiamo solo fare cross per lui. Ha avuto una grande occasione lui come gli altri, ma hanno mancato tutti di cattiveria. L’ho sostituito perché in dieci non potevo lasciare solo Nainggolan a centrocampo e poi era previsto che Edin non giocasse 90 minuti. Comunque, se avessimo segnato noi il primo gol cambiava la storia. Abbiamo avuto l’occasione di pareggiare. Almeno un pareggio lo meritavamo, ma abbiamo “colpito” Handanovic” con Salah».
L’allenatore non è tenero neppure con Pjanic e Szczesny. «Miralem ha sbagliato a protestare per due falli di mano degli interisti e lui lo sa, ma è umano avere un sentimento di ingiustizia. Non voglio protestare perché non erano rigori, però i falli c’erano, Il paradosso è che poi è stato espulso per un fallo con la mano vicino al corpo e ora lo perderemo per il derby. E anche su Medel, Szczesny poteva fare di più, un portiere come lui deve fare l’exploit, doveva metterci più cattiveria. Comunque la partita l’abbiamo fatta noi, abbiamo difeso bene. Medel non era uno dei migliori nerazzurri e il suo non era un tiro di Neeskens. Altre volte efficaci in attacco, stavolta invece no». La Roma chiude per la prima volta a secco in questa stagione. Per il tecnico francese ci sono analogie con il precedente ko in campionato: «Questa sconfitta somiglia a quella contro la Sampdoria, anzi per me abbiamo giocato meglio che a Genova. De Rossi? Era a rischio per un problema muscolare, ma lo avremo mercoledì in Champions». Tutto sommato, forse, l’unica buona notizia che c’è nella notte di San Siro.
(gasport)