L’attenzione è concentrata su circa 300 ultrà, quelli che preoccupano maggiormente le forze dell’ordine per quanto potrà accadere oggi pomeriggio prima, ma soprattutto dopo, il derby. Gli osservati speciali sono una cinquantina, i punti di riferimento delle frange più estreme del tifo romanista e laziale. Ad inasprire la situazione 70 ultrà stranieri - inglesi (West Ham), polacchi (Wisla Cracovia) e qualche spagnolo del Real Madrid - giunti a Roma nella giornata di ieri, quasi tutti in aereo, e alloggiati in alcuni alberghi del centro.
Una situazione delicata gestita da Questura e carabinieri. I tifosi stranieri sono stati identificati alle frontiere. Hooligan che già nel maggio scorso sono stati ospitati in curva Nord e che oggi tornano in un momento ancora più particolare.
Ma nelle tifoserie c’è anche chi rifiuta qualsiasi logica di scontri nonostante continui la protesta per difendere le curve. Una parte della Sud che ha deciso di voler assistere al derby nella zona dei campi sportivi di via Vincenzo Bona, a Tor Cervara. Ma - secondo un’analisi dei carabinieri - c’è anche un altro motivo che alimenterebbe il dissenso per qualsiasi interferenza nella vita della curva: lo spaccio di sostanze stupefacenti.
(corsera)