LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - È Morgan De Sanctis a sintetizzare il disagio vissuto anche dai giocatori della Roma per quanto successo a Parigi nella notte di venerdì. «È stata una cosa terribile per tutti quanti — le parole del portiere giallorosso — ho sentito Garcia, Digne e Ruediger, siamo perennemente in contatto con un gruppo di squadra sul telefono e il nostro team manager ci ha comunicato che stavano tutti bene. Non ci sono aggettivi per descrivere quanto accaduto e non si può certo rimanere indifferenti di fronte a cose che coinvolgeranno tutti per il resto della nostra vita».
De Sanctis parla poi della sua stagione da ‘secondo’. «Con un pizzico di presunzione posso dire di poter dare ancora tanto, perché mi sento bene. Ora devo fare il professionista, anche se ho quasi sempre giocato titolare in carriera. La mia priorità resta la Roma, ma ho un appuntamento fissato con i dirigenti per parlare di rinnovo, senza fretta. Szczesny è stato onesto quando ha parlato di Arsenal: diamogli fiducia a prescindere da quelli che saranno gli eventi futuri».
Inevitabile un passaggio sulla curva disertata per protesta. «Bisogna distinguere tra i tifosi, che sono la maggioranza, e altri che non so come definire. Non si deve generalizzare, rispetto alla contestazione sotto la Sud dello scorso anno la Federazione ha fatto un intervento forte. Noi vogliamo che la gente torni allo stadio. Considero sacrosante certe rivendicazioni, ma devono capire che per noi è fondamentale siano al nostro fianco. Tornino e si comportino nella maniera giusta e si accorgeranno che le istituzioni accetteranno di rivedere certe posizioni in nome della normalità».