IL MESSAGGERO (B. SACCA') - Ha 48 anni, Roger Schmidt, l’allenatore del Bayer Leverkusen. E fino a qualche tempo fa, per l’esattezza fino al luglio del 2007, faceva il lavoro per cui aveva studiato da ragazzo: l’ingegnere meccanico. Il calcio, lontano. Lontano dai pensieri, ma forse non dal cuore. Poi il destino ha preso le linee e la forma di una squadretta della Westfalia, il Preussen Munster, che nel breve correre di alcuni mesi ha offerto a Roger la possibilità di risalire la via della propria passione. Stasera Schmidt guiderà il Bayer nella partita di Champions contro la Roma di Garcia, e tenterà almeno di non perdere per poter ambire sul serio alla qualificazione agli ottavi. «I miei giocatori dovranno tenere la guardia alta, sappiamo che i giallorossi hanno elementi importanti», ha confidato nella conferenza-stampa naufragata presto nel lago della banalità.
Ricordando i momenti in cui si affidava all’esattezza dei numeri, oggi Schmidt cercherà di costruire figure tattiche equilibrate, perfettamente conscio dei ricorrenti sbilanciamenti cui si espone la propria squadra, piuttosto incline di recente ad incassare gol su gol. Così, non è sbagliato dedurre che il tecnico calerà la carta di una formazione «mascherata», come peraltro già accaduto in occasione della trasferta di Barcellona. Con ogni probabilità, dunque, il consueto 4-2-3-1 si ammorbidirà e allargherà, per diventare infine un coperto 4-4-2. A Kiessling e ad Hernandez, poi, sarà consegnato l’attacco, mentre Bellarabi e Çalhanoglu agiranno lungo le corsie laterali. Del resto, ragiona Schmidt, se questa sera il Bayer riuscisse a raggiungere indenne l’altra riva del fiume dell’Olimpico, allora si troverebbe davvero a un soffio dal passaggio del turno: considerando pure che nella prossima giornata europea affronterà il piccolo Bate Borisov. Chiudersi e contenere per liberare ogni risorsa nell’ultimo tratto del cammino, eccola la strategica geometria dell’ingegner Roger. E mentre i suoi pensieri rimbombavano nel silenzio di un Olimpico umidissimo, durante la seduta di rifinitura, a bordo campo sbucava l’inconfondibile sorriso di Rudi Voeller, ds del Bayer ma romanista per affetto. «È sempre bello essere qui. Io auguro alla Roma di vincere lo scudetto. Spero che domani (oggi, ndc) potremo pareggiare», ha sussurrato. In tema di ex giallorossi, non sarà presente Jedvaj, ancora infortunato. Ma Schmidt i suoi calcoli li ha stilati con la cura del ragioniere: alla fantasia di Garcia, il dovere di sbriciolarli. Sono circa 800 i supporter tedeschi che giunti a Roma per assistere alla partita. Pronto il piano sicurezza, l'apertura dei cancelli è prevista alle ore 18.15.