Oggi sfiderà la Roma e dovrà fare i conti con pesanti assenze (Saponara, Zielinski e Croce). Il primo incrocio con i giallorossi dopo anni di assenza dal calcio che conta per Marco Giampaolo, che quest'anno ha ritrovato la Serie A con la panchina dell'Empoli. Un profilo che in passato fu valutato anche dalla Roma. Nel 2011 (poco prima della firma con il Cesena) la Roma era alla ricerca dell’allenatore ideale per la sua prima stagione della gestione USA, quella del «rinnovamento». L’identikit era quello di un tecnico giovane, che giocasse un calcio propositivo e che avesse delle idee da cavalcare per il futuro. Tra i candidati vagliati all'inizio (il primo fu Pioli) c'era anche il nome di Giampaolo.
Il ds Walter Sabatini lo considerava infatti un candidato «serio e credibile», un uomo capace di far giocare bene le sue squadre, di regalare un calcio elegante e aristocratico. I contatti furono avviati dal d.s. giallorosso e si mosse anche l'allora dg Baldini. Poi la scelta ricadde su Luis Enrique, che veniva dal Barcellona e che si portava l’etichetta di allievo di Pep Guardiola. Tra gli intrecci della vita calcistica di Giampaolo c’era stato poco prima proprio il Barcellona, dove il tecnico dell’Empoli era stato per un po’ a studiare proprio il calcio praticato dai blaugrana. Una scuola da cui poter apprendere e trovare spunti per il futuro. Non è un caso, ad esempio, che nelle sette volte che Giampaolo ha affrontato la Roma non sia mai uscito fuori un pareggio.
(gasport)