IL TEMPO (S. PIERETTI) - Italia in campo per il primato nel girone. Antonio Conte la sua sfida l’ha già vinta restituendo alla Nazionale quell’identità smarrita al Mondiale brasiliano; la squadra ha un’impronta di gioco, combatte, onora la maglia. Al prossimo Europeo la formazione azzurra arriverà come mina vagante: ci sono selezioni più forti, ma l’Italia potrà giocarsela alla pari con tutte. Il presidente federale Tavecchio fissa l’obiettivo minimo: «Dobbiamo arrivare tra la prime quattro, poi chi vive, vive». Il commissario tecnico va oltre. «Non so cosa voglia dire obiettivo minimo - afferma il tecnico salentino - ho sempre faticato a capirlo. La nostra ambizione è quella di fare il meglio possibile, certamente non partiremo con i favori del pronostico. Il risultato è legato alla bravura, ma anche agli episodi. Vorrei che fossimo giudicati non soltanto per i risultati, ma anche per il lavoro che siamo stati in grado di fare durante questo percorso».
Alla fine dei Campi Elisi ci sarà un divorzio consensuale, nonostante la corte spietata che il presidente federale continua a fare all’ex allenatore juventino. «La fiducia di Tavecchio ci riempie di fiducia - sottolinea Conte - rappresentare l’Italia all’Europeo sarà un’esperienza unica, mi sento onorato di avere questa possibilità». Dribbling riuscito: qualora in Francia non andasse bene, sarebbe fisiologico separarsi, qualora dovesse arrivare un successo sarebbe un motivo in più per salutare tutti da trionfatore. Intanto c’è la sfida alla Norvegia con tante defezioni e altrettante aspettative da parte del pubblico romano: non ci saranno Pirlo, Verratti e Parolo, il centrocampo è da rifondare. Spazio ai milanisti Montolivo e Bertolacci, con Soriano a supporto. Il tecnico dovrebbe confermare il modulo visto a Baku: 4-3-3 con Pellè centravanti, e con Florenzi e Eder a supporto.
«Cambierò meno possibile rispetto all’ultima partita di Baku - ammette - preferisco non rischiare Verratti. Se fosse stata una partita decisiva, probabilmente lo dovrei mandato in campo. Ma con la qualificazione in tasca voglio evitare qualsiasi tipo di rischio per il ragazzo e per il club. Verratti ha dimostrato generosità e un grande attaccamento alla maglia, e questa cosa mi ha fatto molto piacere». Verratti è uno del gruppo azzurro, un club riservato a pochi eletti. «Da qui all’Europeo mancano otto mesi e possono succedere tante cose - ha rimarcato il ct - terrò conto di chi ha conquistato questa qualificazione, per entrare nel gruppo dei 23 convocati bisognerà dimostrare di essere nettamente superiori a quelli che già sono qui. Non basteranno un paio di gol o un paio di partite per venire all'Europeo».
L’Italia che verrà è praticamente fatta aggiungendo il romanista De Rossi e pochi altri, il futuro riserva diversi dubbi sull’allenatore e una certezza presidenziale: Tavecchio vuol restare al suo posto. «Sono pronto a ricandidarmi alla presidenza federale - sottolinea il numero uno di via Allegri - a me piace fare il presidente federale. Conte? La mia impressione è che sia contento di allenare la Nazionale». Arbitrerà il tedesco Brych, calcio d’inizio alle 20.45, diretta tv su RaiUno a partire dalle 20.30.