REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) - Si vota fra un anno ma intanto si stanno già muovendo gli schieramenti: Andrea Abodi si è fatto ufficialmente avanti ("se i club mi vogliono sono qui"). Nel 2013 fu sconfitto da Maurizio Beretta, riconfermato alla guida della Lega di serie A (che prima comprendeva anche la B) che guida dal 25 agosto 2009. Abodi, che era sponsorizzato da Juve, Roma e c. fu battuto due anni fa perché Beretta poteva contare sul potentissimo blocco Lotito-Galliani. E adesso? Abodi, come detto, ci riprova: ha lavorato bene in Lega B, in questi anni, ma vuole tentare il grade salto perché sa che anche da lì può passare, prima o poi, la strada che porta alla Federcalcio. Abodi però potrebbe trovare un rivale, Marco Fassone. Come lui manager e dirigente sportivo. Ma ecco, il curriculum dei due candidati alla presidenza della Lega A (per ora, magari più avanti può saltare avanti anche qualcun altro). Andrea Abodi nato a Roma il 7 marzo 1960, manager e giornalista (pubblicista): è stato fondatore di Media Partners Group, membro di Coni Servizi, dal 2010 è presidente della Lega di B. Marco Fassone nato a Pinerolo il 1 gennaio 1964: dirigente d'azienda prima (Ferrero, Galbani) e dirigente sportivo dopo (Juventus, Napoli, Inter). E' stato al club nerazzurro come direttore generale sino al 18 settembre di quest'anno quando l'ad Bolingbroke gli ha dato il benservito, e, pare, anche una buonuscita di un milioncino. Abodi dovrà trovare l'appoggio di Lotito, di cui è stato amico-nemico. Fassone è in buoni rapporti con Infront (peraltro ora nei guai). con la quale aveva fatto accordo per l'Inter. Siamo alle prime schermaglie, la corsa è ancora lunga.
Scandalo Lega Pro, si muove la procura della Repubblica di Napoli? - Lega Pro: Giovanni Malagò è preoccupato per la situazione dell'ex serie C, con i club che minacciano lo sciopero se il 22 dicembre non si va al voto, e ha chiesto una nota di chiarimento a Carlo Tavecchio. Lo stesso presidente Figc ammette che ci sono dei "responsabili". E pare che anche a Palazzo Chigi la situazione della terza Lega professionistica desti qualche preoccupazione. Il commissariamento di Tommaso Miele ha prodotto ben pochi risultati, tanto che è stato prorogato di altri due mesi: solo la relazione sul bilancio di Dino Feleziani è stato un fatto concreto, tanto che probabilmente lo stesso Feliziani a giorni dovrebbe essere chiamato dai pm della Procura di Repubblica di Napoli. Stefano Palazzi invece ha previsto l'archiviazione per la denuncia di Francesco Ghirelli dell'ottobre 2014 e il 28 luglio ha mandato le carte al Coni, alla procura dello sport. Da parte del generale Cataldi, che con Palazzi ha rapporti pessimi (anzi, inesistenti), nessuna risposta per ora, se non timidi segnali. Palazzi aveva disposizione un materiale ingente (più di quello che ha potuto avere lo stesso Feliziani, frenato nel suo lavoro) e c'erano state anche confessioni. Ma per lui era da archiviare. Ora alla luce degli ultimi fatti vedrà se aprire un nuovo fascicolo. Intanto, visto che è stato prorogato di altri due mesi, perché Miele non sblocca la situazione di Haiti? Quei fondi di benficienza stanziati per l'isola martoriata e mai partiti dall'Italia: il progetto c'è, i soldi pure (per fortuna non sono spariti). Non è andato avanti solo per il licenziamento di Ghirelli, ma se il commissario vuole basta fare un bonifico senza aspettare la nuova governance. Ma lo vuole fare?
Taranto, giocatori schiaffeggiati: ma il club non fa denuncia - Giocatori schiaffeggiati a Taranto (serie D) dopo una sconfitta in trasferta: il club ha fatto un comunicato dove stigmatizza ma si guarda bene dal fare denuncia contro ignoti che forse tanto ignoti non sono e che, se identificati, potrebbero essere denunciati e daspati. I club, non solo il Taranto, se la cavano con un comunicato: ma quasi mai hanno il coraggio di denunciare i tifosi-teppisti, e chiedere loro i danni. Solo la Figc e la Juventus ultimamente lo hanno fatto.
Rai Sport: niente diritti di Euro 2016 e il direttore che traballa - Bocciato di nuovo dai suoi redattori il direttore dello sport Rai, Carlo Paris, traballa a solo un anno dal suo insediamento. Anche perché sono cambiati i vertici in casa Rai, e questa sfiducia pesa non poco. Fra i candidati a prendere il posto di Paris, forse già prima di Rio 2016, Marco Franzelli e altri giornalisti di lungo corso, creciuti a Saxa Rubra, e magari emarginati ingiustamente negli ultimi tempi dallo stesso n.1 di Rai Sport. Intanto la Rai deve ancora acquistare i diritti per gli Europei di Francia 2016: sono cari (circa 70-80 milioni) ma Sky non è interessata, Mediaset tantomeno, e il nuovo responsabile acquisti sportivi di viale Mazzini, Forleo, sta trattando. E' solo una questione di prezzo. Ma c'è fiducia che tutto possa andare presto a buon fine. Anche perché stavolta non c'è concorrenza.
Washington, Malagò e Montezemolo giocano in trasferta... - Si apre oggi a Washington Dc, capitale degli Usa, la ventesima assemblea generale Anoc, l'organizzione guidata dal potentissimo sceicco del Kuwait, Ahmed Al-Fahad Al Sabah che raccoglie i 206 Comitati olimpici di tutto il mondo. Un importante banco di prova per la candidatura di Roma 2024, che, come ha ricordato Giovanni Malagò, gioca in trasferta (gli Usa come noto hanno presentato Los Angeles). Il comitato promotore di Roma sarà rappresentato dal suo presidente Luca di Montezemolo, da Simone Perillo e Fabio Guadagnini, fresco responsabile dell'ufficio stampa. Per il Coni, oltre al n.1 Malagò, anche Roberto Fabbricini e Danilo Di Tommaso. Non ci sarà nessuno del Comune di Roma che vive una fase travagliata (per Los Angelss c'è il sindac Eric Garcetti). Roma 2024 ha previsto un budget di circa 6 miliardi di euro ("la metà di Londra 2012" ha spiegato Montezemolo) e le date dal 5 al 25 agosto ("quando la città si svuota": meglio per il traffico). A Washington saranno presenti anche il professor Fabio Pigozzi, quale membro in rappresentanza Coe (Comitati olimpici europei) nella commissione medica Anoc, e Lello Pagnozzi, membro per l'Europa dell'Anoc Executive Council (2014-2018), massimo organo dell'Anoc.