LEGGO (F. BALZANI) - Garcia resta, con speranza di dimissioni e poca convinzione. Della società, della squadra e soprattutto di una piazza che lo ha messo definitivamente alla berlina dopo la figuraccia di Borisov. Un disastro che conferma le enormi difficoltà del tecnico in campo europeo (solo 3 vittorie in 20 gare di Champions) e attesta il peggior inizio di stagione del francese da quando siede sulla panchina della Roma. Il villaggio di Rudi (quello con la chiesa riportata al centro dopo la vittoria nel derby del 2013) ormai sembra una città fantasma e lo stesso Garcia viene invitato a uscire dalla comunità. Da martedì sera, infatti, gli hashtag #Garciaout e #Garciavattene stanno spopolando.
Per la prima volta, quindi la parola “esonero” non è tabù nonostante le smentite della società intenzionata a confermarlo (anche per ragioni economiche visto il contratto fino al 2018) e le difese d’ufficio di Florenzi («È qui da tre anni e gode della nostra piena fiducia») e della fidanzata Francesca Brienza tirata in ballo in tweet in cui parlava del difficile ambiente di Roma: «Siete sicuri che Ancelotti sia disposto a prendere questa barca? Ora Garcia è diventato arrogante e incompetente? Non la pensavate così un anno fa». Esattamente 365 giorni fa, in effetti, il francese veniva incensato per il pareggio diManchester. Quello è stato il momento più alto della sua carriera romanista e ha concluso un periodo da record: 35 vittorie in 49 gare, 92 gol fatti e 33 subiti. Dopo quella notte, sono passate 51 panchine con numeri ben diversi: 18 vittorie e ben 13 sconfitte. Ventitré gol segnati in meno rispetto al primo blocco e il doppio subiti: 62. Un declino che ha visto la tripla eliminazione da Champions, Coppa Italia ed Europa League.
L’apice del tramonto è arrivato con la sconfitta di Borisov dove sono emersi anche interrogativi sullo staff medico: Falque stava davvero male? Szczesny non doveva tornare a metà ottobre? E Dzeko perché è stato convocato con la Bosnia? Palermodiventa così un autentico spartiacque e potrebbe chiudere il cerchio. Proprio alla vigilia contro i rosanero del 31 maggio scorso, infatti, Garcia aprì la prima, grande crepa. «La Juve è irraggiungibile. Qui prima si vende e poi si compra», erano state le due frasi più forti. Dopo 4 mesi la Juve è nella zona bassa della classifica e sopra la Roma ci sono squadre tutt’altro che irraggiungibili. Lo scudetto è un obiettivo fattibile, lo dicono pure i bookmakers che mettono i giallorossi in pole. Per questo non va perso tempo: credere ancora in Garcia o cercare altro? Pallotta (assente nella capitale da giugno scorso) è indeciso e si fida ancora delle opinioni di Sabatini e Baldissoni che ieri si sono visti per parlare della questione. «Garcia non è in bilico», il responso ufficiale.
A meno di dimissioni. Nel frattempo però un paio di telefonate a Ancelotti e Lippi nelle ultime settimane sono arrivate. Il primo ha risposto di avere ancora piccoli problemi di salute dopo l’operazione alla tiroide, il secondo è disponibile per traghettare la squadra fino a giugno.
OGGI CDA - Approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno e punto sulla ricerca del main sponsor. Sono questi i temi principali che saranno discussi oggi a Trigoria nel corso del primo Cda stagionale.