IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Eccitante come settimana, bellissima da vivere». Garcia sorride alla Champions che finora lo ha spesso ferito. L'unica vittoria con la Roma, più di 13 mesi fa, contro il Cska. Dopo 7 partite senza successi. «Ci riproverò anche qui, anche perché sono quindici anni che non vinciamo in Germania. Io affronto ogni sfida per vincerla. Non penso più a quanto mi accadde con il Lille: altro tempo e altra storia.Di otto gare in giallorosso due sono state contro il Bayern, due con il City e una con il Barça. E' chiaro che potevamo fare meglio ma non serve a niente guardare indietro, perché non possiamo cambiare il passato. Mancano solo quattro gare: prendere i tre punti qui sarebbe fare un bel passo verso gli ottavi». Stasera il Bayer secondo nel gruppo E e domenica pomeriggio la Fiorentina capolista in serie A. «In pochi giorni ci giochiamo la qualificazione in Champions e il primato in serieA. Meglio di così». In 5 giorni il francese può dare un senso alla sua terza stagione in giallorosso.
LAVORI IN CORSO «Il Bayer, da luglio, ha giocato già quattordici partite: le abbiamo studiate tutte, non solo le due con la Lazio, come loro hanno analizzato le nostre. Il mio staff cerca di fornire il maggior numero di informazioni ai giocatori per affrontare al meglio ogni gara. I risultati si cominciano a vedere» chiarisce Garcia. Che ammette come la Roma deve ancora trovare il feeling con l'Europa. «Noi stiamo facendo esperienza. Poi abbiamo l'ambizione di passare il turno. In Champions dobbiamo portare quanto di buono fatto in campionato ». Conferma il turnover del modulo. «I nostri successi non dipendono da un solo sistema di gioco, ma da come viene utilizzato: quello che ci ha fatto vincere contro l'Empoli, tra l'altro, non è stato lo stesso di Palermo e della ripresa di Borisov. Contano di più l'atteggiamento e l'equilibrio. Bisogna prendere meno gol». A Leverkusen è gara quasi da dentro o fuori. «Sarà dura, ma noi vogliamo cambiare la classifica del girone in modo che il destino in Champions dipenda solo dai nostri piedi... Non è una tappa definitiva, ma importante. Sappiamo che il Leverkusen è una buona squadra, fa pressing alto e gioca a gran ritmo, ha fatto bene in Champions e un po' meno in campionato. Ha giocatori di alto livello, come noi. Che puntiamo all'exploit. Ruediger e Dzeko sono pronti. Masi fa menosforzo in difesa».
SALTO DI QUALITÀ «Era da tanto che non giocavamo in Champions, l'anno scorso abbiamo fatto il possibile, quest'anno vogliamo giocarci fino in fondo le nostre chance. Passa, però, tutto da queste due partite con il Bayer. Siamo qui per dire la nostra» spiega Alessandro Florenzi, già 4 gol stagionali (2 in campionato, 1 in Champions e 1 in nazionale). «Conta, però, lo spirito. Deve essere diverso da quello di Borisov. Cioè con più cattiveria e concentrazione. Io sto lavorando per farmi conoscere, grazie alla Roma e alla Nazionale, anche all'estero. Con le prestazioni oltre che con i gol. Ho la fortuna di avere due grandi allenatori che stanno esaltando le mie qualità. Ma sono solo all’inizio. Non voglio certo fermarmi ».